Rifiuti, sequestrate discariche gestite dal clan: 20 indagati

di Redazione

Francesco BidognettiCASAL DI PRINCIPE. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Caserta e la Guardia di Finanza hanno sequestrato, fra le province di Caserta e Napoli, numerose discariche abusive di rifiuti gestiti dal clan camorristico dei Casalesi.

Nell’operazione, denominata “Terra Promessa 2” risultano indagate una ventina di persone con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti. Si ritiene che nelle discariche siano state sversate illegalmente migliaia di tonnellate di rifiuti di vario tipo, da quelli solidi urbani ai nocivi e tossici, conferiti, in massima parte, da industrie del centro e del nord Italia.

L’operazione costituisce il seguito di “Terra Promessa”, avviata nel giugno scorso dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, di Cesa, imprenditore nel settore dello smaltimento dei rifiuti e del turismo, di recente apparso, a volto oscurato,nellatrasmissione Annozero di Michele Santoro.

Vassallo – ai cui familiari Polizia e Guardia di Finanza sequestrarono l’11 giugno 4 ville, 45 appartamenti, negozi, alberghi e terreni nelle zone dell’agro aversano, in particolare a Cesa e Castelvolturno, oltre a numerosi conti correnti, quote societarie, auto di grossa cilindrata, moto e imbarcazioni – ha delineato l’intreccio camorra-imprenditoria che, per oltre un ventennio, ha gestito, in regime di monopolio, attraverso società create ad hoc, il traffico illecito dei rifiuti, traendone ingenti profitti a vantaggio del clan dei Casalesi ed in particolare della fazione Bidognetti, capeggiata comandata dal noto boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”.

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