Consorzi di bacino, la Fiadel chiede incontro con Bertolaso

di Redazione

operatori ecologiciNAPOLI-CASERTA. Il segretario generale della Fiadel Campania, Vittorio D’Albero, in una lettera indirizzata al sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso, ai prefetti di Napoli e Caserta, ai sindaci e ai dirigenti dei consorzi di bacino delle due province, chiede un incontro urgente per risolvere la situazione dei lavoratori.

La lettera della Fiadel:

“La Fiadel è consapevole della necessità di sostenere il piano del Governo per il superamento dell’Emergenza Rifiuti in Campania al fine realizzare l’azzeramento dei territori inquinati dai rifiuti e la messa in esercizio di ogni utile impianto che renda la Campania autosufficiente sotto questo aspetto, ed opera in sintonia, ed in maniera convinta, con la struttura Governativa e con tutte le istituzioni in tal senso impegnate.

Tuttavia la sola opera di sensibilizzazione del personale non può bastare allorquando ai lavoratori mancano i requisiti minimi della sopravvivenza quali: le retribuzioni, la certezza del posto di lavoro, gli ambienti di lavoro salubri, la programmazione operativa e, quindi, la dignità lavorativa. Ad oggi, come ripetutamente segnalato, molti dei lavoratori dei Consorzi di Bacino di Napoli e di Caserta lamentano la mancata erogazione dei salari del mese di giugno, della quattordicesima mensilità e di ogni altra provvidenza salariale. Inoltre, com’è noto a tutti, agli stessi vengono trattenute le quote di competenza delle finanziarie ma non versate agli enti di competenza, (con azioni di rivalsa verso gli stessi lavoratori), ovviamente non sono versati in maniera corretta i contributi, e non è correttamente accantonato il tfr presso gli Istituti Previdenziali di riferimento.

Come se non bastasse molti dei Comuni consorziati agli Enti di Bacino rescindono i contratti e procedono ad affidamenti a terzi lasciando sul lastrico parte dei lavoratori che hanno diritto a norma delle vigenti leggi e della contrattazione di categoria alla conservazione del posto di lavoro nel mentre.

Ancora, e solo per rendere definitivamente l’idea dello spaventoso stato delle cose, alcuni luoghi di lavoro sono simili a “campi di concentramento”: vedi Ferrandelle – ex Maruzzella – e molti cantieri non hanno nemmeno strutture di decenza e spogliatoi come nel caso di: Lusciano, Parete, Santa Maria Capua Vetere, Trentola.

In ultimo, e non per tediare all’inverosimile chi ci legge, non è garantito ai lavoratori un piano ferie estivo che consenta il recupero psico-fisico e di garantire, quindi, alle famiglie un periodo di meritata vacanza. In tutto questo scenario da tregenda l’unica risposta che il sindacato ottiene alle legittime riven-dicazioni dei lavoratori è che i Consorzi sono di fatto sciolti, che i Comuni non pagano, e che non ci sono soldi per garantire anche solo i diritti più elementari del personale.

In buona sostanza manca un vero e proprio strumento di regolamentazione per il periodo che porterà, attraverso lo scioglimento dei bacini, alla costituzione delle Aziende Provinciali, mantenendo e garantendo ogni diritto maturato agli operatori del settore. Comprenderete quanto sia difficile, in queste condizioni, placare le tensioni in atto e le azioni spontanee dei lavoratori che ogni giorno divengono più insostenibili.

Per tutto quanto esposto, si chiede un’immediata convocazione tesa ad affrontare, in maniera risolutiva le questioni novellate e per definire un percorso congiunto e condiviso che porti al raggiungimento degli obiettivi del programma Governativo ed alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori del comparto.

Siamo convinti che intenderete dare la massima considerazione alla presente richiesta pur dovendo, per dovere di ruolo, aprire una procedura di raffreddamento preventiva alle azioni di sciopero – così come previsto dalla Legge 146/90 – e successive modificazioni – che in caso di mancata con-vocazione nei tempi previsti dalla norma, e di risoluzione delle problematiche evidenziate, porterà ad una prima azione di sciopero dell’intero settore”.

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