29 giugno 1933: titolo mondiale per Primo Carnera

di Redazione

Primo CarneraAccadde Oggi. Storia strana quella di Primo Carnera, friulano nato a Sequals, in quella che oggi è la provincia di Pordenone, il 25 ottobre del 1906.

Alla nascita pesa “solo” 8 chilogrammi, un primato per un’Italia in cui povertà e stenti sono alla base del vivere quotidiano. Dovrà subito arrangiarsi e darsi da fare, visto che il papà parte per la guerra mondiale. A dodici anni è vicino ai due metri di altezza, li raggiungerà fermandosi a 205 centimetri e superando varie volte i 120 chilogrammi di peso, con dei piedi che hanno bisogno di scarpe misura 52, difficilissime da trovare. Da subito comincia la sua vita di vagabondo.

francobollo CarneraNel 1925 vicino Les Mans viene visto da un impresario di circo che lo “arruola”. Durante uno stop ad Arcachon lo “scopre” Paul Jornèe, ex campione francese di pesi massimi, comincia la carriera di boxer. Debutta a Parigi nel settembre del 1928, vincendo al secondo round per ko contro Leo Sabile. Va avanti tra incontri veri, giochi sul ring e vere e proprie messe in scena, fino a quando nel 1930 decide di trasferirsi negli Stati Uniti. Qui viene subito messo sotto la tutela della mafia italiana che decide di farne una macchina per soldi. Viene in Spagna , quindi torna a Miami. Il 29 giugno del 1933 incontra Jack Sharkey, lo stende al sesto round, conquistando la corona di campione del mondo dei pesi massimi. Da subito il fascismo intravede in lui una potente macchina della promozione nazionale. Il 22 ottobre del 1933 Carnera è a Roma e al cospetto di Mussolini si batte contro la vecchia conoscenza del basco Paolino Uzcudum, battendolo ai punti per poi ribatterlo nella rivincita in terra di Spagna qualche mese dopo. Il Duce se lo porta alla finestra di Piazza Venezia e il Miniculpop (Ministero della Cultura Popolare) ne fa un emblema dell’Italia Fascista.

Comincia però anche per lui la discesa, il 14 giugno del 1934 dopo un memorabile e terribile incontro viene steso da Max Baer, seguono alterne ed anche umilianti vicende, fino all’incontro nel 1935 con il nero Joe Louis, che si chiude con l’ennesima sconfitta. Continua a perdere e a vincere, ma comincia anche una sua buona attività cinematografica. Nel 1941 decide di lasciare il pugilato dedicandosi al Catch, dove sempre in America riesce ad ottenere buoni risultati con i quali continua a mettere da parte discrete somme.

Si ammala di cirrosi epatica e si spegne il 29 giugno del 1967, 34 anni dopo la sua vittoria mondiale, 41 anni fa.

Anche il cinema si è occupato del “gigante” italiano con il recentissimo “Carnera: The Walking Mountain” di Renzo Martinelli. Alle sue vicende si ispira anche il film “The Harder They Fall”, del 1956, conosciuto i Italia col titolo “Il colosso d’argilla”, diretto da Mark Robson, scritto da Philip Yordan e basato sull’omonimo romanzo di Budd Schulberg. Il film viene anche ricordato per essere l’ultima interpretazione cinematografica di Humphrey Bogart.

“Carnera: The Walking Mountain” – trailer

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