Incompatibilità, Pd: “Un atto dovuto a garanzia dei cittadini”

di Redazione

Giuseppe SavoiaSANT’ARPINO. “Saremmo molto più cauti nell’affermare che le contestazioni fatte nel corso del civico consesso dal gruppo di opposizione, e tutto quanto ne è seguito in questi giorni, sono prive di qualsiasi fondamento giuridico”. Lo afferma il gruppo consiliare del Pd di Sant’Arpino.

“Intanto – continuano i consiglieri dell’opposizione – diciamo subito che non vi è alcuna strumentalità nell’azione intrapresa dal gruppo di minoranza consiliare che sta esercitando una propria prerogativa e lo fa nel rispetto di ruoli, funzioni e leggi e soprattutto a garanzia e a tutela dei cittadini di Sant’Arpino, che vedono chiamato in causa il proprio Comune per una somma di oltre 200.000 euro dal sindaco e dal vicesindaco attuali! Una somma per presunti danni, la cui responsabilità potrebbe risalire proprio ai proprietari del condominio. Una responsabilità che farebbe apparire anche più forte ed evidente l’interesse dei vertici del Comune in una situazione di conflitto e di palese incompatibilità! Inoltre non sta alla maggioranza decidere anche quali devono essere il ruolo ed i compiti della minoranza e in particolare stabilire quali siano le problematiche concrete. Tra l’altro che la questione ‘incompatibilità e/o ineleggibilità’ non sia del tutto pacifica lo ammettono implicitamente gli stessi amministratori quando affermano che Di Santo potenzialmente è portatore di un conflitto con l’amministrazione che sarebbe potuto sfociare in una palese incompatibilità e/o ineleggibilità se fosse stato chiamato in causa dai legali del Comune. Stesso discorso vale per il vice-sindaco. In quanto alla posizione dell’assessore Zullo c’è da osservare che la sua posizione potrebbe essere una novità nel panorama delle incompatibilità, poiché Zullo provvede a pagare, per conto dell’Inps, una parte dei dipendenti che lavorano presso il Comune. Quindi – conclude il gruppo Pd – aspettiamo che siano le sedi opportune e competenti a decidere e stabilire se esistano o meno le condizioni di incompatibilità e/o ineleggibilità per tutti i casi sollevati e votati in Consiglio comunale!”.

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