Arci: “Il 25 aprile serva a ricompattare il paese”

di Redazione

Palazzo DucaleSANT’ARPINO. “Le elezioni politiche hanno mostrato un paese diviso in due, dove l’antipolitica ha mostrato il suo pessimo volto. Auspichiamo che l’esito del voto, espressione massima della democrazia, serva a spazzar via questo fantasma, aprendo una nuova stagione”.

E’ l’auspicio del laboratorio culturale Arci di Sant’Arpino, in occasione della giornata del 25 Aprile, anniversario della Liberazione dal nazifascismo. “Il 25 Aprile 1945 – continuano i membri dell’Arci – segna il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale di un’importante parte della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista. E’ bene ricordarlo, proprio oggi che la ricorrenza del 25 Aprile cade in giorni difficili per la nostra democrazia”.

Il volantino dell’Arci

25 Aprile 2008: 63° Anniversariodella Liberazione

È il 25 Aprile del 1945: i partigiani del nord partano all’assalto decisivo a Torino e Milano, impedendo la distruzione delle fabbriche da parte dei Tedeschi ormai in ritirata.

Questo evento dal grande significato simbolico segnò la Liberazione del Nord Italia e la definitiva cacciata dei nazisti; Mussolini fugge verso la Svizzera ma viene fermato da una pattuglia partigiana, giustiziato a Dongo, in provincia di Como, e esposto alla folla in piazzale Loreto a Milano.

Il 25 Aprile 1945 segna il culmine del risveglio della coscienza nazionale e civile italiana impegnata nella riscossa contro gli invasori e come momento di riscatto morale di un’importante parte della popolazione italiana dopo il ventennio di dittatura fascista. L’Arci promuove, aderisce e partecipa alle manifestazioni che ogni anno in tutta Italia celebrano la giornata del 25 aprile, anniversario della liberazione del nostro Paese dal nazifascismo.

Una data che fonda la storia del nostro paese e che anche quest’anno vogliamo ricordare ribadendo l’attualità dei valori della Resistenza per i quali tanti si sono battuti nel nostro paese fino al sacrificio estremo della propria vita, e rendendo omaggio ai tanti innocenti vittime di rappresaglie massacri perpetrati dai nazifascisti. Il ventennio fascista cercò, senza riuscirci, di mettere fine alle esperienze di mutuo soccorso e di associazionismo diffuso sorte dalla fine dell’ottocento.

La Liberazione dal nazifascismo restituì “il maltolto” ai cittadini e soci che, mattone su mattone, costituirono le sedi di Case del Popolo e Società di Mutuo Soccorso, che ancora oggi sono parte del movimento associativo e culturale italiano. Anche per questo festeggiamo la Liberazione. Ricordando i valori di democrazia, solidarietà e partecipazione che segnano tuttora il nostro fare associazionismo.

“Nessuna conquista è per sempre, c’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Per cui resistere non è solo un dovere ma una necessità” Maria Cervi

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