Commercialisti, Ciaramella e Gentile candidati Cnpadc

di Redazione

il direttivo dei Giovani Commercialisti casertaniCASERTA. Sono Gennaro Ciaramella e Giovanni Gentile i due candidati dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Caserta, per l’elezione dei delegati per la Provincia di Caserta alla CNPADC.

I dottori commercialisti saranno chiamati al voto giovedì prossimo, 3 aprile, presso la sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Caserta. “E’ un momento di enorme importanza per il futuro della nostra categoria e soprattutto per il futuro del sistema previdenziale dei dottori commercialisti- ha spiegato in una lettera destinata ai colleghi il presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Caserta, Francesco Pierro- L’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti, nel quadriennio appena trascorso, ha svolto un importante ruolo propositivo in sede di riforma del sistema previdenziale dei dottori commercialisti ed ha vigilato perché nessuna fusione (potenzialmente lesiva per i nostri risparmi pensionistici) fosse perpetrata con l’omologa Cassa di Previdenza dei Ragionieri. Per il quadriennio successivo, l’impegno prioritario che l’Unione ha stabilito di perseguire è quello del monitoraggio della riforma e, previa verifica dei requisiti di sostenibilità, l’integrazione dei correttivi tecnici volti a rispettare i principi di equilibrio ed equità intergenerazionale. Sinteticamente i punti essenziali della nostra azione all’interno dell’Assemblea dei delegati saranno: nessuna unificazione con la Cassa dei Ragionieri: alle condizioni attuali il costo di un eventuale unificazione graverebbe ancora una volta sulle nuove generazioni già fortemente penalizzate dalla riforma del 2003; Eliminare il limite minimo di volume d”affari sul quale applicare dal quarto anno di iscrizione l”aliquota del 4% a titolo di contributo integrativo da versare, sulla scorta del dato che circa novemila colleghi, non raggiungono tale limite. In queste situazioni, il versamento è da considerare un contributo soggettivo che non genera montante per chi versa e quindi quanto di più ingiusto possa esistere; Accreditare tutto o una quota parte del maggior contributo integrativo post riforma, sui montanti contributivi degli iscritti più giovani in modo che i giovani possano comunque avere un beneficio seppure limitato da questo innalzamento del contributo integrativo che non può essere soltanto un contributo da pagare per coprire il debito latente generato dal vecchio regime retributivo; Individuazione di nuove soluzioni che possano portare ad un innalzamento del tasso di sostituzione (attualmente pari a circa il 25%) tale da riportare l’aspettativa previdenziale a valori dignitosi; Favorire l’istituto della preiscrizione dei praticanti, in considerazione del fatto che l’iscrizione delle nuove generazioni garantiranno l’equilibrio del sistema nel suo complesso”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico