Parcheggio fai da te? Ahi ahi ahi…

di Redazione

 La necessità aguzza l’ingegno, lo sanno tutti. Trovare dei rimedi efficaci alle piccole o grandi difficoltà che la vita ci riserva, quotidianamente, è un diritto d’ogni essere umano. Non è, invece, un diritto quello che ogni santo giorno si arrogano alcuni cittadini aversani.

I furbacchioni di turno, infatti, in barba ad ogni legge o regolamento comunale si “procurano” il loro bel parcheggio privato. Basta camminare per le strade di Aversa per rendersene conto. Per delimitare lo “spazio vitale” davanti al proprio negozio o alla propria casa si utilizza di tutto: vasi tondi con fiori, vasi rettangolari con siepi, scatole di cartone, cassette della frutta, pali di legno “distrattamente” appoggiati alla parete, sedie di paglia, tavolini ecc. I più organizzati (e sfacciati) utilizzano, addirittura, dei pali infissi nel selciato o nell’asfalto. I pali, estremamente pericolosi per la circolazione, sono legati ad una base, infissa nel terreno, da un lucchetto. Quando occorre parcheggiare l’auto, si toglie il lucchetto, si estrae la sbarra e “voilà” ecco ottenuto un bel parcheggio privato. Per la verità, con gli assurdi costi dei parcheggi a pagamento (chissà perché sono così alti…?) la voglia di risparmiare una barca di soldi verrebbe a chiunque. Il problema è che per ogni cittadino furbo, ce ne sono migliaia che, ogni santo giorno, si svenano per pagare i famosi “grattini” ad un euro l’ora (tra pochi giorni, in alcune zone, il costo salirà alla “modica” cifra di 1,50 euro l’ora…manco fossimo a Montecarlo!). Questa circostanza, però, non è utilizzabile come giustificazione. Le leggi se ci sono vanno rispettate. Da tutti. Cittadini e istituzioni, nessuno escluso. A tale proposito mi chiedo e vi chiedo: com’è possibile che i nostri solerti vigili e gli altrettanto solerti operatori della Ditta privata che gestisce i parcheggi a pagamento, non si siano mai accorti dell’illegale comportamento che da anni, sotto i loro occhi, alcuni cittadini mettono in atto? Come mai si multano auto per aver “sforato” di pochi centimetri i confini delineati dalle “maledette” strisce blu e non si obbliga gli occupatori abusivi di suolo pubblico a farsi un bell’abbonamento per parcheggiare la propria auto dove meglio gli aggrada? A posteri l’ardua sentenza…

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