Procura di Como patteggia ma Azouz deve rimpatriare

di Angela Oliva

Azouz MarzoukCOMO. La Procura di Como è pronta a scendere a patti per raggiungere un accordo con Azouz Marzouk, accusato di spaccio di droga.

Ma le condizioni poste sono molto severe: una pena superiore a quella proposta e l’immediata espulsione dall’Italia con accompagnamento forzato dal bilocale in via Trento a Lecco all’aeroporto per il rientro in Tunisia, patria natale di Marzouk. L’alternativa è stata proposta dal sostituto procuratore Massimo Astori, titolare dell’inchiesta sul traffico di droga sgominato dalla Guardia di Finanza lo scorso dicembre, che è stato da sempre contrario alla concessione dei domiciliari al 29enne tunisino. L’avvocato di Marzouk, Roberto Tropenscovino, non ha, per adesso, rilasciato nessuna dichiarazione ma si prospetta un futuro difficile per Azouz che potrà scegliere di accettare le condizioni poste dal magistrato concludendo il tutto, rimanendo in Italia, oppure potrà farsi rinviare a giudizio correndo il rischio di incappare in una condanna più severa, rinunciando ai benefici previsti dai riti alternativi, come il patteggiamento, e rimpatriando in Tunisia.

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