Tibet, probabili barlumi di speranza

di Angela Oliva

Dalai LamaWen JiabaoTIBET. La situazione nella regione dell’Himalaya si complica sempre di più.

Non parliamo di scontri tra ribelli e forze dell’ordine ma piuttosto delle dichiarazioni che si susseguono da parte di entrambe le fazioni in gioco. Sembrano spuntare barlumi di speranza grazie anche alle dichiarazioni di ieri del Dalai Lama che si è detto pronto alle dimissione qualora non cessassero gli episodi di violenza ed ha invitato la Cina a riprendere il dialogo. Gordon Brown, primo Ministro inglese, ieri ha annunciato che incontrerà il Dalai Lama durante la prossima visita in Inghilterra e ha aggiunto: Il premier Wen Jiabao mi ha assicurato che la Cina è pronta a riprendere il dialogo con il Dalai Lama, a condizione che quest”ultimo ribadisca di essere contrario all”indipendenza del Tibet e all”uso della violenza”. Questo colloquio potrebbe risolvere la situazione cocente che si è creata in Tibet, dopo gli scontri di Lhasa. Ma dopo le dichiarazione del Dalai Lama di ieri sembra che si sia diffuso un malcontento nei suoi confronti proveniente soprattutto dai tibetiani in esilio ed, in particolare, le frange più giovani e battagliere che reclamano a gran voce l’indipendenza della regione dalla Cina. I riflettori restano comunque puntati su questo territorio, posto sul tetto del mondo, soprattutto in vista delle Olimpiadi di Pechino che i gruppi di esiliati vorrebbero boicottare, mentre il Dalai Lama li continua a difendere.

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