Del Franco: “Liste Pd senza candidati radicati su territorio”

di Redazione

Francesco Del FrancoAVERSA. “Forte lo sconcerto per il Pd casertano per la composizione delle liste per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Veltroni ha chiuso le liste elettorali, ad una settimana dal termine imposto per legge, rivendicando tempestività e novità nelle scelte soprattutto dal punto di vista dell’età anagrafica.

Le ragioni di tale modalità di scelta stanno negli evidenti segni della crisi irreversibile delle forme di rappresentanza del nostro territorio campano ed in particolare casertano, che hanno portato ad una degenerazione personalistica che ha raggiunto livelli di guardia preoccupanti”.

Francesco Del Franco, dirigente territoriale del Partito Democratico è molto critico sulle scelte operate dal proprio partito in Terra di Lavoro e spiega: “In effetti la politica in Campania rischia di continuare ad essere un esercizio di ‘equilibrio’ costruito su giochi di potere artificiosi ed astratti dai bisogni delle comunità amministrate. Il senso che ha scelto Veltroni quindi è più che giusto e più che condivisibile. Ma nella nostra provincia però c’è stata un’attenzione maggiore non solo a tagliare la vecchia nomenclatura, ma anche ad evitare candidature, se pure nel senso scelto da Veltroni, ma magari probabilmente espressioni delle stesse nomenclature abiurate. Risultato: troppo spazio a scelte decise da Roma e non condivise dal territorio”.

Per l’ultimo segretario diessino di Aversa “dato che tale metro di scelta non è stato adottato dappertutto, allora il dubbio è che probabilmente, avendo da calare dall’alto un certo numero di eletti di interesse diciamo ‘nazionale’, si è andati ad affondare il coltello solo lì dove si poteva approfittare di debolezze e conflitti locali persistenti, giustificando le imposizioni romane con la politica del rinnovamento? Se ciò è vero la colpa ovviamente deve essere divisa tra i dirigenti romani ed i nostri vecchi dirigenti casertani dei DS, Margherita ecc., che da tempo immemore conoscono solo la politica della spaccatura, del tranello e del personalismo sfacciato a tutti i costi, atteggiamento che hanno portato i vecchi DS e Margherita in terra di lavoro allo sfascio”. Da qui l’invito: “Allora ben venga questo taglio di teste ma che però sia totale, senza risparmiare nessuno di quei compagni di merenda che vivono alle spalle ed a scapito dei partiti da decenni”. “Arrivare a tanto però ha certamente disinnescato – per Del Franco – la rete di centinaia di militanti che da sempre fanno il vero consenso, e che oggi infatti, non trovandosi in lista un loro diretto rappresentante, non sanno come andare a giustificare la richiesta di voto ai cittadini casertani senza poter sbandierare qualche nome di rilievo di Terra di Lavoro”.

Del Franco passa, poi, alla disamina casertana delle liste: “Quindi Caserta, quasi non rappresentata, tranne le scelta ‘romane’ di Pina Picierno (giovane 26enne di belle speranze, di provenienza di Teano ma romana di adozione da tempo ) e di Stefano Graziano (in quota ‘Follini’ ma senza grande radicamento locale e comunque in posizione non di certa elezione) si ritrova, al posto magari di eventuali candidati radicati, personaggi ‘catapultati’ da più parti ma che non conosciamo neanche. Certo è che tutti i casertani si stanno chiedendo: ‘Ma i nostri voti forse non servono al Pd?’. Dubbio legittimo ma ovviamente infondato, anche se, in questa situazione, quale risultato elettorale possiamo riuscire a tirare fuori, anche impegnandoci al massimo a tutti i livelli casertani? Certamente un risultato molto minore rispetto a quello che avremmo potuto avere con candidati espressi dal territorio. Probabilmente un giorno riusciremo a capire la bontà di tale decisione assunta nei confronti della provincia di Caserta, ma il dato oggi è che dobbiamo impegnarci 100 volte di più per avere un risultato massimo 100 volte minore. E questo è un assurdo!”.

La conclusione è un impegno e una promessa per Veltroni: “Comunque il nostro impegno per il successo del Pd a Caserta e nel paese è grande, sicuro ed ancora più forte di prima anche se sarà in ordine sparso a causa ancora della mancanza dei circoli locali. In particolare ad Aversa il mio gruppo proveniente dalle primarie, di cui è stato capolista il Consigliere Provinciale Rodolfo Parisi, già è da tempo al lavoro con il massimo impegno nei rapporti quotidiani, sulla stampa e a giorni anche con manifesti, volantinaggio, manifestazioni e tutto ciò possa servire alla causa. Lavorare con l’handicap certo ci amareggia molto anche perché sappiamo benissimo che risultato avremmo potuto ottenere in un’altra situazione ma comunque di tutto ciò non vogliamo più parlarne fino al 15 aprile. Dal 16 aprile invece vorremmo mettere a punto tutto il discorso interrotto oggi, saperne i motivi, le responsabilità e subito dopo dettarne le nuove vie maestre da percorrere, chiarimento da fare con il nostro segretario Jannuzzi, responsabile in primis della compilazione delle liste, ed anche con De Franciscis, anche se quest’ultimo con le sue dimissioni ( che per quanto mi riguarda respingo fortemente ) già si è assunto le proprie responsabilità e cioè semplicemente quelle di non essere riuscito a fare nulla contro un muro di gomma innalzato da Jannuzzi e Veltroni”.

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