Gravina, “il pozzo era una prova di coraggio”

di Redazione

il luogo degli orrori (foto da repubblica.it)GRAVINA DI PUGLIA (Bari). In attesa dei risultati dell’autopsia, emergono nuovi dettagli sulla morte dei due fratellini di Gravina. Marco, un ragazzo di 16 anni racconta: “Li prendevamo in giro, perché ci sembravano poco coraggiosi. Perché non scendete mai nella masseria delle cento stanze?, chiedevamo loro. Anche Francesco e Salvatore li ho visti che entravano lì. Ma alla polizia non mi hanno dato retta“.

Parole, queste, che trovano conferma in quelle del ragazzo 11enne che ha salvato Michele, il bambino caduto lunedì nel pozzo: “Ci siamo calati laggiù insieme ad altri due amici perché abbiamo visto che c”erano quattro ragazzi, Michele e dei suoi compagni. Loro hanno cominciato a tirarci delle pietre e noi abbiamo risposto. Poi ho visto Michele scappare, salire su per i gradini e cadere all”improvviso nella cisterna”. Intanto, Filippo Pappalardi, padre dei due fratellini, ha chiesto la scarcerazione: “Se c”è un Dio, scopriranno la verità. Uscirò di qui. E comunque ai funerali voglio esserci”. La famiglia Pappalardi ha rifiutato l’offerta del comune di Gravina di Puglia di farsi carico dei funerali di Ciccio e Tore.

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