Castagnetti (Pd): “Un boomerang l”accordo con i Radicali”

di Redazione

Pierluigi CastagnettiROMA. A poco più di ventiquattr’ore dall’intesa Pd-Radicali ecco giungere i primi previsti distinguo e “mal di pancia” che sicuramente non saranno gli ultimi.

L’ex segretario del Ppi, nonché già dirigente nazionale della Margherita ed oggi esponente di spicco del Pd, Pierluigi Castagnetti, spara a zero sull’accordo raggiunto dal proprio leader Walter Veltroni con i Radicali di Marco Pannella. “L’alleanza del Partito Democratico con i radicali sarà un boomerang, con effetti dirompenti non calcolati. – afferma senza giri di parole Castagnetti – Non riesco a vedere alcun riflesso positivo di questa mossa di Veltroni”. Ed aggiunge che si è trattato di un “accordo al rialzo incomprensibile” e di proposta “smisurata” da parte del braccio destro di Veltroni, Goffredo Bettini, perchè “400 mila voti non valgono nove parlamentari” e già nel 2006 “molti elettori di area cattolica uscirono dal centrosinistra perchè c’era nella coalizione la Rosa nel Pugno con i radicali uniti ai socialisti”. Castagnetti conclude il suo affondo con una rivelazione clamorosa: “L’offerta fatta ai Radicali non è condivisa da nessuno nel gruppo parlamentare del Pd, dal vertice alla base ed i termini dell’accordo non sono stati discussi né nell’esecutivo del PD, né nel cosiddetto ‘caminetto’ dei leader e nemmeno nel coordinamento del Pd cui ho preso parte”.

Il Partito Democratico, insomma, dopo la campagna acquisti che lo ha portato ad ingoiare l’ennesimo boccone, quello radicale, si rivela sempre più come un organismo “bulimico”, un partito cioècaratterizzato da una fame insaziabile, quasi morbosa, avido di cibo partitico e voglioso di spezzare le compagini confinanti e trangugiarne le parti, come un coccodrillo dal corpaccione gonfio delle sue vittime ed immobile in una lunghissima e laboriosa assimilazione degli alimenti ingurgitati. E Veltroni ne è il digestivo, il farmaco stomatico per poter assimilare con i dovuti tempi le pietanze mal divorate. O il suo domatore, se si preferisce. Qualcuno già designa il Pd come una “Armata Brancaleone” o “Caravanserraglio”, ma secondo altri sono fin troppo buoni tali appellativi. Volendo rimanere nell’ambito del Bestiario il Pd, anche e non solo dopo queste gravi esternazioni di Castagnetti, si sta rivelando un’idra mostruosa dalle tante teste che si muovono scompostamente mordendosi l’un l’altra e che si scostano grugnendo solo allo schioccare della frusta veltroniana del domatore. Ma pare che le frustate non bastino più per tenere le varie teste della “bestia” al loro posto.

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