Attenti al “tifo politico”

di Redazione

 Il guaio più grave che può capitare ad un normale cittadino nel tempo che intercorre tra l’inizio di una campagna elettorale e il giorno delle elezioni è quello di diventare un “Tifoso politico”.

Una condizione che ogni politicante si augura possa capitare al maggior numero di potenziali elettori. La condizione mentale del “tifoso”, infatti, è molto simile a quella di un bambino. Gli si può raccontare qualsiasi favoletta che se la beve tutta, “senza se e senza ma”. I politici più scorretti hanno dato già il via al balletto degli insulti, delle sceneggiate televisive, delle finte incazzature: “Io non ti ho interrotto, tu non interrompere me…”, “la discussione sta degenerando”, “io sono quello che ha fatto…”, “tu sei quello che non ha fatto…” e altre “manfrinate” simili. Non cadete nella trappola. Lo fanno apposta. Obiettivo primario è quello di esacerbare gli animi. Quando l’essere umano s’innervosisce perde una buona parte della capacità di discernimento. Esattamente quello che la Casta desidera. L’optimum è quello di creare due opposte fazioni. Mentre ci s’insulta gli uni con gli altri si presta pochissima attenzione alle cose che vanno farneticando i vari contendenti. Senza fare nomi, tanto sono conosciuti dalla stragrande maggioranza degli italiani, penso che lo sapete tutti che in televisione ci sono programmi creati ad hoc per esasperare il potenziale elettore, quello animato dalle migliori intenzioni e voglioso di informarsi per bene prima di scegliere il proprio schieramento politico. Questi programmi nascono con il preciso intento di farti girare i “cosiddetti…ammennicoli”. Evitateli come la peste. Non servono a nulla se non a riempirvi l’animo d’odio, e chi odia, è risaputo, non è in grado di ragionare.

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