Palazzo Martino record di incuria

di Redazione

Palazzo MartinoLUSCIANO. Uno scempio dell”incuria e dell”abbandono, è l”amara, triste vicenda di Palazzo Martino, preziosa testimonianza architettonica ottocentesca. Una delle più importanti strutture dell”Aversano, proprio nel cuore del centro storico della città cara a Marramaldo, è in completo stato di abbandono, …….

…… nonostante sia stata sottoposta a tutte le disposizioni di tutela dalla Soprintendenza dei beni architettonici di Caserta, e dichiarato monumento di particolare interesse storico-culturale dal Ministero dei Beni ed attività culturali. Successivamente agli ’70 è stato abbandonato fino a subire nel corso del tempo un lento ed inarrestabile degrado. L”imponente immobile, un tempo di proprietà dei duchi Barberino, era entrato, nel 2004, nella grande iniziativa «I Luoghi del Cuore – 1° censimento FAI dei luoghi da non dimenticare», promossa dal FAI (Fondo per l”ambiente italiano). Da allora solo un silenzio assordante ha avvolto la storica struttura. È svanita nel nulla la mega operazione di restauro: fondi regionali ed europei (mai arrivati) dovevano essere «investiti», in primo luogo, per l”acquisizione del Palazzo al patrimonio immobiliare comunale, così da soddisfare la numerosa schiera di eredi-proprietari sparsi in quasi mezza Italia, e poi per il recupero. Un progetto che avrebbe dovuto avere forti ricadute anche nel sociale, infatti era previsto al suo interno un grande contenitore culturale-formativo, dove doveva essere allocato il Dipartimento per lo studio dell”agricoltura biologica e la dieta mediterranea, e un centro culturale multimediale con una cineteca, un laboratorio di cinema di animazione e una ludoteca. Una operazione per niente semplice, ma che si dava per certa e su cui si contava molto per risollevare le sorti di una cittadina oscurata ciclicamente da imbarazzanti vicende amministrative (il Comune negli ultimi 15 anni è stato sciolto per ben tre volte, ndr). Invece niente, buio pesto. Intanto, l”immobile sta inesorabilmente morendo. Non solo. Rischia di scomparire mettendo a repentaglio la vita di persone (piccole botteghe di artigiani) che ancora occupano le ampie sale al piano terra. Ora la speranza è che laddove hanno fallito le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli ultimi vent”anni, chissà che non possa riuscirci la commissione straordinaria che dalla metà dello scorso mese di ottobre regge le sorti del Comune, realizzando l”antico «sogno» dei luscianesi: riportare in auge palazzo Martino.

Il Mattino (PAOLO VENTRIGLIA)

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