Capasso: “La vicenda Farmacia emblema del malgoverno Savoia”

di Redazione

Ernesto CapassoSANT’ARPINO. “Il servizio reso alla cittadinanza da Alleanza Democratica per Sant’Arpino, che ha fatto luce sulla vicenda della spartizione all’interno del Cda del Consorzio Ciss, ha fatto scoprire i nervi alla maggioranza ed in modo particolare a qualche amministratore che si sente colpito nel proprio punto debole”.

Giudica così la querelle in corso da alcuni giorni l’ex vicesindaco Ernesto Capasso, definendo operazione-verità quella portata avanti dalla coalizione che sostiene il candidato a sindaco Eugenio Di Santo. “Nei nostri interventi – continua Capasso – non abbiamo mai discusso sull’utilità di uno strumento quale la Farmacia Comunale che può certamente migliorare i servizi resi alla collettività, ma abbiamo puntato l’indice contro l’ennesima operazione di potere che ha coinvolto i soliti noti. E credo che abbiamo colto nel segno viste le reazioni sconclusionate del sindaco e del suo fido alleato Luigi Di Monte. A loro vorrei ribadire che le nostre critiche, come i santarpinesi avranno potuto ben comprendere dalla lettura dei documenti redatti, non hanno alcunché di personale e strumentale ma sono servite a mettere in luce l’ennesimo momento di un’anomalia politica che si consuma dal 2003, e che è passata attraverso consorzi e società pubbliche di qualsiasi natura a cominciare da quelle dei rifiuti. Spartizioni su spartizioni – continua ancora l’esponente dell’opposizione – che hanno portato finalmente qualcuno all’interno della stessa maggioranza, non uno qualsiasi bensì il vicesindaco, a svegliarsi, prendere posizione e a chiedere ai suoi amici di cordata di fare altrettanto. Mi sorprende molto che un professionista come il Di Monte, di cui ho sempre apprezzato il valore ‘politico’ e ‘manageriale’, si sia lanciato in vere e proprie invettive sostenendo che quello che sosteneva Alleanza Democratica non corrispondeva al vero. È arrivato finanche a preannunziare un convegno per il giorno 20, dove illustrare tutta l’iniziativa inerente il Ciss, convegno in realtà di cui tutti sembrano all’oscuro. In realtà se veramente i nostri amministratori avessero voluto dar vita ad un momento chiarificatore avrebbero dovuto organizzare un dibattito aperto ai cittadini, a tutte le forze politiche e sociali. Attraverso il confronto, che è il sale della democrazia, la maggioranza avrebbe reso un servizio alla conoscenza della popolazione. Passando all’analisi politica di tale vicenda, mi meraviglia che qualche uomo di esperienza che sostiene il Savoia non prenda coscienza della realtà e faccia un’analisi di quanto avviene da tempo immemore. Il modo di gestire la cosa pubblica del Savoia ha portato ad una vera emorragia di consiglieri ed ex assessori quali Di Santo, Pacciarelli, Domenico D’Antonio, Aldo Zullo e Felice D’Antonio che hanno abbandonato una maggioranza che già non godeva dell’appoggio di forze preminenti, quali la maggioranza dei Ds e della Margherita. Mi voglio augurare avvenga una vera e propria presa di coscienza politica e morale di tutte quelle persone che si vogliono avvicinare e vogliono dare il proprio contributo alla rinascita della nostra comunità, che è mortificata nella condizione attuale. In ultimo vorrei rivolgermi a quanti nel raggruppamento pro-Savoia, in modo particolare a qualche neo-collaboratore che di recente ha cambiato opinione rispetto a quanto andava sostenendo da anni, parlano sempre di nostre prese di posizioni dettate da personalismi. A loro ribadisco che noi siamo contrari al metodo di gestione politica praticato in questi anni in quanto è stato troppo simile a quello di un titolare di un’azienda privata. Il nostro progetto – conclude Capasso – raccoglie tutte le forze democratiche, ed ha ricevuto il consenso dei partiti e dei movimenti della più variegata estrazione culturale, proprio perché nasce da principi e valori che hanno un unico obiettivo riportare Sant’Arpino, la sua gente, gli interessi della collettività al centro della vita amministrativa, dopo che per 5 anni gli attuali amministratori hanno preferito guardare solamente al proprio orticello”.

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