Rifiuti: quali danni per la salute dei cittadini?

di Redazione

Rifiuti in stradaLa tragedia dei rifiuti, così come è stata definita dal presidente Giorgio Napolitano, non troverà certamente una facile soluzione.

Troppi anni di indifferenza della classe politica e della magistratura – che hanno sottovalutato un problema enorme – ci portano oggi ad affrontare una situazione sanitaria precaria con un elevato rischio per i danni che cumuli di spazzatura possono provocare alla salute dei cittadini. Pochi giorni fa un comunicato del Ministero della Salute ha reso noto: “In Campania e nelle zone particolarmente interessate dall’emergenza rifiuti non vi sono macroindicatori di particolari danni alla salute attribuibili all’emergenza del momento e, pur nel ribadire l”assoluta urgenza e necessità per la rimozione controllata ed immediata dei rifiuti e la prevenzione di eventuali incendi abusivi, si sottolinea che i dati disponibili sulle notifiche di malattie infettive e contagiose non mostrano un andamento particolarmente atipico eventualmente riferibile all”emergenza rifiuti e che analogamente i dati sulle schede di dimissione ospedaliera appaiono seguire il normale andamento stagionale”. In altre parole, non sembra che i cumuli di spazzatura che riempiono la Campania rappresentino in sé un danno alla salute. Almeno non per ora. Di certo quella dei rifiuti campani è una bomba a orologeria. I rischi per la salute esistono e, anche se non sono rappresentati dai sacchetti e dai cumuli di spazzatura, vanno ricercati nelle discariche abusive, nei rifiuti sotterrati che inquinano da decenni i terreni della regione e soprattutto negli incendi appiccati ai cumuli di spazzatura. Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, ricorda che l’Unione Europa ha recentemente condotto uno studio sugli effetti della diossina sulla salute e ha dimostrato che “l’incenerimento fai-da-te di una sola tonnellata di rifiuti urbani indifferenziati produce una media di 400 microgrammi di diossina, ma può arrivare a picchi che superano i 1.000 microgrammi per tonnellata”. Una quantità di diossina davvero preoccupante che aumenta significativamente il livello di rischio-tumori, avvelena terreni e acqua e provoca numerose malattie. Numeri di un’emergenza sanitaria che non può essere verificata in tempi brevi: gli esperti sono concordi nel ritenere che gli effetti nocivi della diossina sulla salute pubblica saranno verificabili solo tra anni.

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