Calderoli: la Padania si sganci da questo Paese delle immondizie

di Redazione

Roberto CalderoliCittà a ferro e fuoco. Se la Padania non si sgancia da questo Paese delle immondizie, affonderà – COSA C’ENTRA IL NORD CON NAPOLI?Ambulanze assaltate, come non accade nemmeno nei Paesi in guerra, incendi urbani, guerriglie con la polizia: tutto quello che sta succedendo dimostra che Napoli non è Italia. Siamo di fronte ad un Paese che accetta di avere al suo interno un”enclave extraterritoriale, dove le leggi dello Stato non valgono.

Se il Nord non si sgancia da questo Paese delle immondizie rischia di affondare con lui. Roberto Calderoli commenta così le notizie che arrivano da Napoli, i roghi ai cassonetti e ai cumuli di spazzatura nelle strade, le aggressioni alla polizia, gli autobus dati alle fiamme e persino le ambulanza prese d’assalto dalla gente.
Il tutto nella più totale impunità e illegalità.
Uno Stato – rileva – è tale perché ci sono un insieme di regole condivise per la comune convivenza, regole fatte rispettare a tutti i cittadini, ma se questo stato di regole funziona a scartamento ridotto o solo in alcune aree allora viene meno il senso dello Stato. Un Paese che accetta che lo Stato di diritto venga fatto rispettare solo in una parte sì e in altre no cessa di essere uno Stato di diritto e cessa, pertanto, anche di essere uno Stato. E quando non c”è più lo Stato di diritto, per alcune aree del Paese, allora è giusto che anche le altre aree abbiano la possibilità di decidere cosa fare. E mi chiedo cosa abbia da spartire la Padania con questo Paese.
Ed in effetti salta subito all’occhio la differenza dei comportamenti e delle reazioni di fronte ai problemi: da una parte i padani, che si preparano ad una dura protesta, ma nel rispetto delle leggi e dell’ordine, per difendere il futuro di Malpensa, dall’altra le guerriglie e i roghi per impedire l’apertura di una discarica.
Cose assurde, lontane anni luce dalla mentalità e dalla cultura di noi padani. Mi chiedo cosa avrebbero fatto a Napoli se li avessero privati del loro hub, della loro Malpensa. Come minimo avrebbero marciato su Roma», osserva l’ex ministro per le Riforme. Che non può fare a meno di sottolineare l’enorme diversità di vedute e di approccio ai problemi da parte dei padani.
Forse un giorno, lo dico provocariamente, la Padania potrebbe prendere esempio da questi gesti, visto che non sono perseguiti e portano a dei risultati. Noi siamo abituati ad affrontare i problemi, a cercare soluzioni, magari attraverso il dialogo, questi invece i problemi li perpetuano e poi quando le cose non vanno rovesciano i cassonetti e fanno le barricate e nessuno li punisce. Napoli rappresenta il simbolo della questione meridionale, come i miliardi di euro buttati in tutti questi anni per affrontare questa perenne emergenza, con i risultati che sotto gli occhi di tutti.
Una sorta di due pesi e due misure.
Quando qualche anno fa i rifiuti della Campania vennero mandati nelle discariche lombarde i manifestanti che protestavano davanti ai siti vennero dispersi dalle forze dell’ordine nel giro di dieci minuti, qui invece le cose vanno avanti da più di una settimana, con roghi e guerriglie. Come se la legge non valesse in quelle zone, rimarca il senatore del Carroccio.
Che avverte: Ma ha senso continuare a stare in uno Stato del genere? Uno Stato che priva chi, come la Padania, da sempre tira la carretta per tutti di una infrastruttura indispensabile come Malpensa, il suo hub internazionale, mettendo a rischio l”intera economia, e che poi non commissaria neanche il responsabile di una vergogna come quella che stiamo vedendo a Napoli? A noi portano via la nostra più importante infrastruttura, Malpensa, mettendo a rischio l’economia della Padania e di conseguenza quella dell’intero Paese, e poi magari tra un po’ ci porteranno i rifiuti campani da smaltire nelle nostre discariche. Perché tanto vedrete che andrà a finire così. Per quanto riguarda le responsabilità di quanto sta accadendo a Napoli Calderoli è chiaro: Le responsabilità di quello che sta accadendo sono ovviamente in primis degli amministratori locali, ma anche dei cittadini stessi che fanno le sceneggiate alla tv per opporsi alla riapertura di una discarica ma di fatto con il loro comportamento condannano loro stessi, i loro figli e le prossime generazioni ai rifiuti e alle sostanze cancerogene che stanno generando con i roghi e gli incendi urbani che stanno appiccando. In questo modo i cittadini napoletani stanno condannando le prossime generazioni, con l”omertà e la complicità dello Stato e di chi lo rappresenta.
Ovvero Antonio Bassolino («Vista la sua resistenza agli inviti che arrivano sia dalla maggioranza che dall’opposizione a dimettersi, il presidente della Repubblica può, con proprio decreto, secondo le procedure stabilite dall’articolo 126 della Costituzione, procedere allo scioglimento del consiglio regionale della Campania»), Rosa Russo Iervolino («E’ incredibile che il sindaco di Napoli solidarizzi con chi protesta per la riapertura dell’unica discarica che può risolvere l’emergenza»), ma non solo: nel mirino di Calderoli c’è anche il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.
Dovrebbe dimettersi subito. E’ lì che pensa alle pale per le energie eolica quando ci sono almeno un milione di cittadini che devono respirare le sostanze cancerogene sprigionate dai roghi dei cumuli di immondizia. Una vergogna.

La Padania (FABRIZIO CARCANO)

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