San Marcellino, incarichi professionali: scoppia la polemica

di Redazione

Pasquale Carbone SAN MARCELLINO (Caserta). Nuovi incarichi professionali al Comune, scatta la polemica. Con delibera di giunta del 17 gennaio del 2008 l’esecutivo ha nominato due ingegneri e un architetto per la soluzione di tre progetti.

Le determine di incarico sono state firmate dall’ingegnere Giovan Battista Pasquariello, responsabile dell’area tecnica. L’incarico professionale, con nomina diretta, per la progettazione dei lavori in via Leopardi è stato affidato all’ingegnere Nicola Cassandra. Per la riqualificazione ella pubblica illuminazione in corso Europa è stato scelto l’ingegnere Giuseppe Campaniello, mentre ad occuparsi dell’illuminazione in viale Kennedy sarà l’architetto Umberto Di Tella. Tre progetti, questi, che pare siano stati già delineati in passato dall’amministrazione “Bilancia” e che adesso diventano esecutivi. Ma qualche critica, da parte dell’opposizione, è scattata. Non tanto per i progetti in sé, quanto per la scelta dei responsabili.

Francesco D’AngiolellaAd esporre le sue perplessità è il capogruppo dell’opposizione Francesco D’Angiolella. Il leader della minoranza indica una serie di “incongruenze” e sottolinea le differenze nella gestione della cosa pubblica tra l’attuale gruppo di governo e quello sconfitto nella scorsa tornata elettorale. Per quanto concerne il primo incarico, D’Angiolella sottolinea “la parentela tra l’ingegnere Cassandra e il sindaco Carbone. Il professionista scelto è cognato del primo cittadino. Certo è di San Marcellino, a differenza degli altri due che sono di Villa di Briano (Campaniello) e di Frignano (Di Tella), ma mi sembra che qualche particolare vada spiegato. Il progetto della ristrutturazione di via Leopardi è stato iniziato con la passata amministrazione e adesso ripreso. Noi avevamo individuato un bando al quale dovevano partecipare tutti i tecnici per la progettazione. Era quello un modo democratico di agire e che, soprattutto, avrebbe dato modo ai professionisti del territorio di mettersi in competizione e di emergere. In questo modo si sarebbe di certo scelto l’ingegnere più dotato e il lavoro sarebbe stato ottimale”. Sempre D’Angiolella tiene a sottolineare che “i fondi per quel progetto erano già stati finanziati grazie alla passata amministrazione”.

Smentita immediata arriva dal parte del sindaco Pasquale Carbone che nega “la presenza di finanziamenti per il progetto”. Il primo cittadino, poi, ammette, e senza alcun problema, la parentela con Cassandra e spiega: “Tutti i tre professionisti, di alto valore, che sono stati nominati hanno collaborato con la mia amministrazione. Per chi collabora con me c’è, nei limiti imposti dalla legge, un riscontro. Inoltre i tre hanno redatto il progetto esecutivo ed hanno avviato consulenze per il Comune in modo del tutto gratuito”. Ma il capogruppo non finisce qui nell’esaminare le tre nomine. “Anche su Campaniello si vocifera ci siano dei rapporti di vicinanza con il sindaco”. Afferma senza però proseguire nella spiegazione. E, cosa ancora più importante, D’Angiolella vuole essere certo delle competenze di Di Tella. Secondo il capogruppo, infatti, non è chiaro “se un architetto possa occuparsi della pubblica illuminazione”. Anche su questo punto c’è la motivazione di Carbone che ancora una volta conferma “la sua parentela con Campaniello”, che definisce “uno dei migliori ingegneri della zona”, e poi puntualizza: “Non penso ci siano problemi se un architetto si occupa di questo progetto. Basti ricordare alcuni esempi che sono verificati nella passata amministrazione e per i quali nessuna critica mi sembra sia mai stata sollevata. Ad esempio – continua Carbone – il progetto del campo sportivo che seguì il cognato dell’allora sindaco, l’architetto Crescenzo De Marco. Ma anche il progettista di corso Italia era un architetto. Sono contento – afferma ironico Carbone – che ci sia tanta attenzione sul mio lavoro, ma penso che 30 anni di immobilismo totale del territorio abbia reso tutti un po’ scettici sulla possibilità di operare e la nostra corsa per costruire un nuovo paese, indipendentemente dalla paternità dei progetti, spaventa”.

Le “indagini” di D’Angiolella, comunque, continuano così come proseguono i suoi commenti critici sul responsabile dell’area tecnica. Ancora non va giù a D’Angiolella la “nomina di un casertano a quell’incarico”, e ancora non riesce ad accettare i suoi orari di presenza presso la casa comunale. Nonostante le spiegazioni date dal sindaco, infatti, D’Angiolella continua a chiedersi “perché non lo trovo mai in Comune”.

dal Corriere di Caserta, mercoledì 30.01.08 (di Luisa Conte)

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