Inaugurato il nuovo anno giudiziario

di Angela Oliva

Inaugurazione anno giudiziarioROMA. E’ stato inaugurato questa mattina il nuovo anno giudiziario con una cerimonia tenutasi al Palazzaccio in presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del dimissionario Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Romano Prodi allNel discorso tenuto dal presidente della Cassazione Vincenzo Carbone vengono esplicati i due punti cardine per questo nuovo anno giuridico ossia il recupero la fiducia istituzionale e la funzionalità del servizio. “I magistrati non sono una corporazione, non vogliono essere una casta, o l”insieme di più caste. Con responsabilità e forte senso istituzionale – ha dichiarato Carbone – i magistrati intendono adempiere fino in fondo il loro dovere di applicare la legge, senza ritardi, nei confronti di chiunque. Non devono cedere a intimidazioni di chi minaccia i valori dello Stato, ma non devono neanche esercitarle neppure in vista di un raggiungimento di un fine di giustizia”. Anche il procuratore generale della Corte di Cassazione Mario Delli Priscoli ha tenuto un discorso sull’amministrazione giudiziaria per il 2008: “La malattia fondamentale che colpisce il nostro sistema di giustizia e” rappresentata da quella crisi di efficienza che si traduce nell”abnorme e scandalosa durata dei nostri processi. La magistratura ordinaria professionale, però, nel suo complesso e” all”altezza dei compiti ad essa affidata.

La stessa abnorme durata dei processi, giustamente criticata, e” solo in minima parte ascrivibile ai magistrati, i quali vengono spesso ingiustamente additati, anche all”opinione pubblica, come i principali, se non addirittura gli unici, responsabili delle disfunzioni del sistema”.

Durante l’inaugurazione è stata assicurata la solerzia per i processi nonché l’abolizione delle cosiddette “udienze mediatiche” che risultano inutili e dannosi per la legge italiana. Romano Prodi ha partecipato all’inaugurazione marcando, con le sue parole, il momento difficile che sta attraversando: “E’ un momento particolarmente travagliato. Chi è investito della funzione giudiziaria non può mai agire come se disponesse di un potere libero da mettere a servizio di qualsiasi causa che egli soggettivamente ritenga meritevole. Deve attenersi strettamente ai limiti della sua funzione con tutta la prudenza richiesta a chi maneggia armi capaci di produrre danni irreparabili ai cittadini se sono usate impropriamente”. Nella platea, ad assistere alla cerimonia anche il sindaco di Roma e leader del Pd, Walter Veltroni, Piero Fassino, Gianni Letta, il cardinale Camillo Ruini, e l”ex capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro.

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