Uccisa e gettata in mare: svolta nelle indagini di Denise

di Angela Oliva

Denise PipitoneMARSALA (Palermo). Ci sarebbe una svolta a sfondo tragico nelle indagini per la scomparsa della piccola Denise Pipitone.

La bimba, sparita il 1 settembre del 2004 da Mazara del Vallo, sarebbe stata uccisa e poi gettata in mare al largo di Palermo. La notizia arriva dalla Procura di Marsala dove è stata interrogata Rosalba Pulizzi, sorella del apdre di Denise. La donna, indagata per sequestro di persona e concorso in omicidio, è l’ex fidanzata di Giuseppe Dassaro, 46enne mazarese che si costituì lo scorso luglio per l’uccisione di Sabine Maccarone, 39enne di origini elvetiche. L’uomo ha cominciato a collaborare con gli inquirenti ed ha raccontato diversi elementi importanti per le indagini. Secondo Dassaro a rapire la piccola fu la sua ex compagna, trasportandola in un’abitazione a Palermo dove però Denise si sentì male. A questo punto furono somministrati alla bambina dei tranquillanti che ne provocarono la morte, il corpicino fu sistemato in una borsa sportiva e sistemato in un congelatore dalla stessa Pulizzi. La donna contattò l’ex compagno per sbarazzarsi del cadavere che Dassaro sostiene di aver gettato a largo del mare di Palermo. Rosa Maggio, la madre di Denise, ha dichiarato: “Ho fiducia sulla vita mia figlia indipendentemente dal lavoro degli inquirenti. I magistrati stanno lavorando e lasciamoli lavorare, è giusto così. Ci fosse stato un caso di omicidio accertato con prove a quest’ora quella signora non sarebbe indagata ma sarebbe già stata arrestata e in carcere. Era ora – ha concluso – che qualcosa accadesse perché 3 anni e 3 mesi stanno passando addosso non solo a me, ma anche a tante altre persone”.

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