Affiliato dei Lo Piccolo arrestato mentre guarda “Il capo dei capi”

di Antonio Taglialatela

Michele Catalano arrestato dai carabinieriPALERMO. Proprio ieri nasceva la polemica sulla fiction “Il Capo dei Capi”, che racconta la vita del superboss mafioso Totò Riina. “Meglio la messa in onda di un film porno che quella fiction”, era la provocazione dell’Osservatorio dei diritti sui minori.

“In un’era in cui il successo è perseguibile speditamente e ad ogni costo, si corre il rischio di mitizzare gente indagata per gravissimi reati”, affermava l”organo di tutela.Scendeva in campo anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella, avanzando l’ipotesi di bloccare l’ultima puntata (poi andata in onda) della fiction: “Non credo che la tv, neppure quella privata, possa inneggiare al capo dei capi, che è un farabutto e basta”.

Ma ieri c’era chi probabilmente guardava con ammirazione colui che fino agli anni novanta è stato il capo indiscusso di Cosa Nostra. Si tratta di Michele Catalano, 48 anni, considerato l’ultimo “colonnello” del clan di Salvatore Lo Piccolo (l’erede di Bernardo Provenzano, a sua volta successore di Riina), catturato il mese scorso assieme al figlio Sandro. Quando i carabinieri, nella serata di ieri, hanno fatto irruzione in casa di una donna che lo ospitava a Palermo (nello Zen 2 di via Trapani), Catalano stava guardando “Il capo dei capi” su Canale 5. Secondo gli inquirenti, Catalano finora si era occupato della gestione di estorsioni e del traffico di droga per conto del clan. Catalano era l’unico sfuggito al blitz dello scorso 12 novembre in cui furono arrestati dieci affiliati, pochi giorni dopo l’arresto dei Lo Piccolo e di altri esponenti della famiglia San Lorenzo. L’inchiesta è stata coordinata dai pm Domenico Gozzo, Gaetano Paci, Francesco Del Bene e dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.

Intanto, sul Giornale di Sicilia oggi è apparso il necrologio del nono anniversario della morte del mafioso Francesco Messina Denaro, firmato “i tuoi cari tutti”. L’uomo, deceduto nove anni fa, era il padre di Matteo Messina Denaro, detto “Alessio”, ritenuto il nuovo capo di Cosa Nostra, attualmente latitante. Tale necrologio viene pubblicato ogni anno dai familiari del defunto e potrebbe essere un segnale da parte del boss agli uomini della cosca, per confermare di essere ancora vivo e in attività.

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