Gruppo giovanile del Pd: “Sarà un processo democratico?”

di Antonio Taglialatela

Walter VeltroniDa Caserta arriva un plauso all’idea lanciata dal segretario del Partito Democratico, Walter Veltroni, su proposta dei giovani della Margherita e della Sinistra Giovanile, di costituire il gruppo giovanile del nuovo partito.

L’esponente locale di Generazione U, Nicola Del Piano, commenta: “È una buona notizia che i giovani riformisti aspettavano da tempo. Ritengo, infatti, che diversamente da altri Paesi europei, i gruppi giovanili dei partiti politici abbiano sempre rappresentato l’unica scuola per chi volesse fare politica in Italia. Tuttavia, quello che sarà non può essere paragonato ai movimenti che sono stati; penso in particolare alla Fgci o ai giovani democristiani: vi sono differenze nel Paese e nella società che non consentono paragoni col passato. Attualmente, infatti, se da un lato la nascita di un gruppo giovanile può essere vista come centro e sviluppo della classe dirigente che verrà, dall’altro può trasformarsi in una gabbia, in un bavaglio messo per ‘accontentare’ e far tacere, facendola magari invecchiare, quella buona parte della mia generazione che vuole contribuire al reale sviluppo del Paese. È necessario, dunque, che il nuovo movimento giovanile non nasca da modelli vecchi, ma colga gli spunti innovatori e riformisti provenienti dalla società e faccia massa critica con questi. Per far ciò, è importante che i giovani vengano presi sul serio, che vengano chiarite le regole del gioco e si risponda a qualche domanda”.

Nicola Del PianoDel Piano, allo stesso tempo, si mostra critico. Per lui sarebbe interessante, ad esempio, capire come saranno formate le liste elettorali alle primarie del 21 marzo che riguarderanno, appunto, i giovani. “Sarà, davvero, un processo democratico?”, si chiede il giovane rappresentante del movimento guidato dal blogger Mario Adinolfi, candidato alle scorse Primarie. “A queste, come ad altre domande, urge una risposta – continua Del Piano – e sono sicuro che Veltroni saprà darla in modo chiaro e deciso. Sono convinto che un movimento giovanile all’interno del Pd potrà servire davvero al Paese se i giovani si faranno seri portatori delle istanze di libertà e democrazia che crescono nei loro sogni e nelle loro speranze e se i politici adulti decideranno di ascoltare quelle proposte innovative che già altre volte e in altri campi i giovani italiani hanno dimostrato di saper declinare, spesso all’estero, costretti a far ciò dalla sordità dei politici nostrani”.

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