Investito da pirata, muore sulla A1

di Redazione

Incidente GrassiaTRENTOLA DUCENTA. È morto investito da un’auto pirata sull’A 1 nel comune di Lucignano, in provincia di Arezzo, mentre cercava di raggiungere a piedi un’area di servizio dopo essere rimasto in panne con la sua auto, a secco di carburante. Giuseppe Grassia, ventidue anni originario di Trentola Ducenta, è l’ultima vittima della strada che allunga una lista già molto folta in questo penultimo weekend di ottobre; sono quasi tutti giovani i morti sulle strade italiane.

Ma l’incidente che ha coinvolto Grassia, diverge, quanto a dinamica, dagli altri episodi; questa volta l’eccessiva velocità non c’entra. Stando alla ricostruzione dei fatti compiuta dagli agenti della Polizia stradale del comune toscano, Giuseppe si era accorto che aveva finito il carburante nella sua automobile; costretto così a una sosta forzata, ha deciso di incamminarsi verso l’area di servizio più vicina, distante appena due chilometri dalla corsia d’emergenza dove aveva parcheggiato l’auto con le quattro frecce accese. È probabile che non abbia indossato la casacca con i contrassegni catarinfrangenti. Ha fatto solo pochi passi, forse appena venti metri, ed è stato travolto da un veicolo in transito. Il giovane pare sia morto sul colpo, ma questo nessuno potrà saperlo con certezza perché il conducente della vettura non si è fermato per prestare soccorso. Solo un automobilista in transito sulla corsia sud dell’A1 ha notato il corpo disteso sull’asfalto, lungo la carreggiata opposta, e ha digitato il 113. La polizia stradale è giunta al chilometro 378 dell’Autosole immediatamente. Inutile l’arrivo dell’autoambulanza: il medico in servizio non ha potuto far altro che constatare il decesso del giovane. La salma è stata poi trasportata presso l’ospedale più vicino in attesa che la polizia avvertisse i familiari a Trentola Ducenta. Attraverso i documenti del giovane, gli agenti sono riusciti a contattare lo zio che ha poi dato la brutta notizia ai genitori residenti in via Tirso. Il viaggio verso Arezzo è durato tutta la notte. Dopo il riconoscimento del cadavere, i familiari hanno deciso di donare gli organi di Giuseppe. Il suo cuore, quindi, potrebbe battere ancora nel corpo di un altro giovane in attesa di trapianto. La sua morte, insomma, potrebbe accendere le speranze di altre vite appese ad un filo: questo è l’unico epilogo positivo in tutta questa vicenda. La notizia non si è diffusa subito in paese; solo in pochi sapevano della tragedia avvenuta a Lucignano. Nel 2001, il tratto stradale all’altezza del chilometro 410 (Chiusi-Siena), distate pochi chilometri dal luogo dell’investimento, è stato preso a modello per analizzare la percentuale degli incidenti. Si è appreso che le morti erano più alte rispetto ad altri tratti stradali. La scomparsa del ventiduenne è stata, ad ogni modo, una tragica fatalità. Tuttavia la polizia stradale di Arezzo ha avviato le indagini sul caso partendo dal recupero, probabilmente, di indizi raccolti sulla carreggiata di marcia. Un pezzo della carrozzeria o di un faro della macchina pirata potrebbe ricondurre alla casa produttrice. Le ricerche sono estese in tutta Italia. Ad aiutare gli inquirenti c’è la testimonianza dell’automobilista che ha chiamato il 113. Si spera di trovare il pirata della strada nelle prossime ore.

Il Mattino (MARILÙ MUSTO)

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