Welfare, prevale il sì

di Angela Oliva

Lavoratori in scioperoSi è chiusa la consultazione referendaria dei lavoratori che sono stati chiamati ad esprimersi sull’accordo del 23 luglio tra Governo e parti sociali in materia di welfare. I sindacati hanno comunicato i primi dati che indicano l’andamento della votazione.
Secondo Cgil, Cisl e Uil, si è registrato il seguente dato: 28.982 voti di cui l’85,32% di si ed il 14,47% di no.

Si è superato il dato dell’ultimo referendum del 1995 che portò al voto circa 20mila lavoratori e cittadini. Quest’anno si è avuto un incremento di circa 9 mila votanti. Per Romano Prodi non ci sono dubbi, i risultati del referendum sono “molto, molto buoni e incoraggiano fortemente le decisioni prese in luglio“. E alla contentezza del governo (almeno di una parte) fa da contraltare l’ovvia soddisfazione dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti che sottolineano come il sì abbia avuto una «netta» affermazione non solo tra gli impiegati ma anche tra gli operai. Per il presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, i primi dati sull’esito del referendum, che danno una prevalenza al sì, “dimostrano da un lato che è un buon accordo di compromesso, dall’altro che è un accordo che non si deve toccare. Questo esito del voto credo che dia il via ad una nuova stagione di relazioni industriali – aggiunge Montezemolo – su cui con il sindacato abbiamo intenzione di lavorare“.

Marco RizzoNon accenna a placarsi, però, la polemica sui brogli. In una conferenza stampa Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom e componente della Rete 28 aprile, l’ala più radicale della Cgil, ha chiesto alla commissione nazionale sulla consultazione di verificare le irregolarità denunciate dai lavoratori. Polemica avviata dall’esponente dei Comunisti italiani Marco Rizzo, secondo il quale, i lavoratori avrebbero votato più volte in diverse sedi dei vari seggi; la sua tesi è avvalorata da documentazione fotografica.

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