San Marcellino, Cantile aderisce all”Udeur e “tenta” Basco

di Redazione

UdeurSAN MARCELLINO (Caserta). Ettore Cantile segue Angelo Brancaccio. Anche il segretario dei Ds di San Marcellino ha scelto di aderire all’Udeur.

Sale il numero delle adesioni al partito di Mastella, ma in particolare sale il numero dei sostenitori dell’ex sindaco di Orta di Atella. Non sembra infatti essere un caso che dopo la decisione del consigliere regionale molti esponenti politici dei Ds dell’Agro aversano, e non solo, abbiano maturato una medesima scelta. Eppure non è solo questo il motivo che ha spinto l’ex segretario dei Ds di San Marcellino a compiere questo passo. “I motivi di una scelta” sono da lui stesso indicati, anzi quasi gridati. “E’ stata una scelta sofferta e pensata – esordisce Cantile – Lo scioglimento dei Ds, per confluire, insieme al partito della Margherita, nel popolare Partito Democratico, non è stato certo un avvenimento privo di traumi. Ma la scelta di far parte del Pd non mi ha convinto e mi sono sentito di scegliere l’Udeur perché più vicino ai miei idelai di moderazione”. Certo “una concausa è stata la decisione di Brancaccio, mio amico e collega di partito”. Ma non solo questo. C’è un motivo ancora più forte che ha portato Cantile a cambiare rotta ed è il fatto “che la costituzione di questo partito è stata imposta dall’alto. Nella costituente del Pd i dirigenti locali non sono stati coinvolti né informati in modo alcuno”. Calata dall’alto la nuova formazione politica non ha dunque convinto l’ex diessino che non si è sentito “di essere inglobato in un ingranaggio costituito dall’alto”.

Ma c’è di più. Una critica feroce quella di Cantile che ha affonda le sue radici in un passato in cui ancora l’idea di un partito unico era solo in fieri. “I vertici provinciali, le personalità politiche del partito dei Ds non hanno mai dato risposte alle richieste di aiuto che giungevano dal nostro territorio. L’agro aversano è una zona in cui molteplici sono le problematiche da affrontare e mai i grandi della politica anche a livello provinciale – ripete Cantile – hanno avviato un ragionamento concreto e costruttivo sul territorio. La voce dei segretari e dei vertici locali non è stata ascoltata e siamo rimasti solo ad affrontare la quotidianità spesso difficile. Adesso vorrebbero trovare la soluzione senza aver chiesto a quella base che giorno dopo giorno combatte con la realtà esistente e pensano che noi possiamo accettare”. Evidente la rabbia di chi il partito a San Marcellino lo ha realizzato dal nulla. Ettore Cantile, certo con il sostegno e l’aiuto di amici tra i quali Brancaccio, ha infatti aperto la sede del partito poco dopo le elezioni amministrative del paese. E in poco più di due anni quella sezione conta 150 iscritti tra cui un consigliere comunale, Domenico Granata. In quella stessa sezione è confluito anche il consigliere provinciale Mario Basco, dopo aver lasciato il partito dei Verdi per aderire ai Ds.

E l’amicizia e il legame, nonché la sintonia politica tra il consigliere e l’ex segretario sono continuate anche dopo la sospensione del primo dal partito. Una sospensione, tra l’altro, condivisa ed appoggiata dallo stesso Cantile, che adesso puntualizza: “E’ passata sotto silenzio. Nessuno – dice, riferendosi ovviamente ai vertici provinciali – ha chiesto i motivi di quella decisione e nessuno si è interessato a lui”. Ed è proprio lui, Mario Basco (l’altro giorno presente alla conferenza stampa per l’ufficializzazione dell’adesione del sindaco Carbone all’Italia dei Valori), che Cantile vuole portare con sé nell’Udeur. “La decisione di Mario Basco sta maturando in questi giorni. La sua scelte si snoda tra lo Sdi, l’IdV e l’Udeur. Anche per lui credo sia scartata l’ipotesi di aderire al Pd. Io spero – conclude Cantile – che si possa ritornare a stare insieme. Certo è che Basco è giovane e deve con cautela decidere quale opzione preferire anche in considerazione delle opportunità e della sua vicinanza ideologica ai tre partiti di centrosinistra”.

dal Corriere di Caserta, domenica 23.09.07 (di Luisa Conte)

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