Mondragone, sequestrati beni ad affiliato del clan La Torre

di Redazione

Guardia di Finanza MONDRAGONE (Caserta). La Guardia di Finanza di Caserta, su provvedimento emesso dalla Dda di Napoli, ha eseguito il sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo superiore a 10 milioni di euro, appartenenti ad un imprenditore di Mondragone, N.S., di anni 46, affiliato al clan “La Torre”.

Nel corso dell’esecuzione del decreto i militari delle Fiamme Gialle hanno rinvenuto, tra l’altro, presso l’abitazione dei familiari dell’imputato (attualmente detenuto presso la casa di reclusione di Santa Maria Capua Vetere), la somma di 800mila euro in banconote di grosso taglio, occultata all’interno di una botola ricavata sotto terra e proveniente da prelievi di rilevanti importi effettuati dagli stessi familiari subito dopo l’arresto dell’imprenditore. Il provvedimento ha carattere provvisorio e dovrà essere, pertanto, sottoposto alla convalida da parte del giudice per l’udienza preliminare, presso il quale pende il procedimento.

Tutti i beni sequestrati sono stati affidati alla custodia di un amministratore giudiziario, nominato provvisoriamente dal Pubblico Ministero titolare delle indagini, mentre la consistente somma di denaro liquido è stata messa a disposizione della stessa Autorità Giudiziaria, mediante l’apertura di un deposito fruttifero presso un istituto di credito locale.

La Guardia di Finanza di Caserta era stata delegata a compiere una articolata indagine patrimoniale sul conto dell’imprenditore, a valle della ordinanza di custodia in carcere, emessa dal gip di Napoli. I mirati accertamenti, svolti dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, anche a riscontro delle dichiarazioni fornite da alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di individuare le ricchezze accumulate nel tempo dall’ imputato, risultato imprenditore affiliato al clan della zona ed avente un ruolo di intermediazione nella gestione delle attività illecite per l’accaparramento delle risorse pubbliche nonché nell’individuazione delle imprese da sottoporre ad estorsione. In particolare l’ imputato, già tratto in arresto all’inizio del 2007 per i reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata e turbativa d’asta, è risultato aggiudicatario di numerosi appalti indetti da comuni del territorio limitrofi a Mondragone, ottenuti avvalendosi della diffusa intimidazione e della condizione di assoggettamento omertoso derivante dall’affiliazione dello stesso al clan La Torre.

Nel profilo criminale dell’imprenditore rientrano anche episodi dai quali è emerso che, talvolta, lo stesso si occupava di avvicinare ulteriori imprenditori aggiudicatari delle commesse pubbliche in modo da fungere da intermediario per l’imposizione di una tangente da parte dell’associazione; in altri casi, il medesimo tentava di avvicinare i denunzianti per imporre la ritrattazione delle accuse. Il rapporto organico, stabile e di affiliazione piena ha consentito al gruppo criminale di ottenere una fonte di reddito costante e di imporre la propria volontà alle amministrazioni pubbliche di molti piccoli comuni casertani, determinandone le scelte amministrative ed influenzando la realizzazione delle opere pubbliche.

Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle hanno evidenziato una sproporzione tra le consistenze patrimoniali ed i redditi dichiarati dall’imprenditore e dai suoi familiari, che unitamente alla sussistenza di altri presupposti, hanno consentito alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, l’emissione di un decreto di sequestro eseguito dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta avente ad oggetto una ditta individuale, beni immobili, mobili registrati, rapporti bancari, titoli azionari, fondi di investimento, polizze assicurative e quote di partecipazione di società e consorzi riconducibili al citato imprenditore per un valore complessivo di 10.004.291 euro.

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