Riflessioni sul Festival degli artisti aversani emergenti

di Redazione

 AVERSA. All’inizio ero piuttosto scettico sulla necessità di fare questo tipo di manifestazione. Pensavo che, inevitabilmente, sarebbe scaduta nel “provincialismo allo stato puro”.

In parte è stato così. Ma, poi, ho visto da vicino l’entusiasmo dei giovanissimi partecipanti, dei loro “maestri”, dei loro accompagnatori, delle loro famiglie e ho ripensato con più attenzione a quanto stava accadendo. Se il compito di un Assessorato alla Cultura ed allo Spettacolo è quello di fare spettacolo e di diffondere la cultura, penso che ciò sia avvenuto. Migliaia e migliaia di spettatori si sono avvicendati nel corso delle due serate. Momenti di puro divertimento si sono alternati a momenti di riflessione. Il livello musicale complessivo è stato discreto, con punte, però, di assoluto valore. Se venti anni d’esperienza nel campo radiofonico non mi tradiscono posso tranquillamente dire che i Pelagus hanno possibilità di successo anche a livello nazionale. Così anche altri gruppi. Per queste è per altre ragioni che non elenco per non dilungarmi ancora di più, ritengo che sia “provinciale” chi si aspetta di vedere il Festival Tenco, quello di Arezzo o di Perugia ad Aversa. Avete notato che non c’era l’ombra di uno sponsor? Pensate che il Comune debba sborsare cento/duecentomila euro per fare un festival meno provinciale. Ricordate l’internazionalità del festival cinematografico dell’epoca Ferrara dove è andata a finire? E poi, a parte Gatto, quelli dell’opposizione dov’erano? Snobbare queste manifestazioni ancora una volta dimostra il totale distacco tra la realtà e quello che pensano i politici locali e nazionali del centro-sinistra. Questa è la gente che dovrebbe essere il Vostro bacino d’utenza, non quello della destra! Lo capite questo o lo ha capito solo Gatto? Vi rendete conto di una cosa: l’amministrazione di centro destra ha dato spazio a gruppi musicali (ovviamente mi riferisco a quelli degni di questo nome) chiaramente “ispirati” a ideali, stilemi (e quant’altro) che una volta erano appannaggio esclusivo della sinistra. Li avete sentiti i testi dei brani presentati? Lotta alla droga, solidarietà sociale, uguaglianza, lotta alla criminalità ecc. A me sembra siano temi “cavalcati” da sempre dalla sinistra. Sinistra (non tutta naturalmente) che, però, per la solita puzza sotto il naso, snobba questi gruppetti in quanto, forse, non degni di partecipare alla Festa dell’Unità o al Congresso del Partito. Contenti Voi… Come diceva Nanni Moretti: “Continuiamo a farci del male”. Perciò: svegliatevi. Lo ha dimostrato egregiamente Francesco Gatto che si è battuto come una tigre (scusate la battuta) per portare avanti la manifestazione. Per quanto riguarda gli aspetti folkloristici, non dimentichiamoci che ad Aversa ci sono due manicomi. In ogni caso la manifestazione, con le dovutissime modifiche ed i necessari miglioramenti, deve andare avanti. Inutile dire senza buffonate, ma valorizzando i tanti gruppi che ad Aversa e nell’agro fanno buona musica e contribuiscono a tenere tanti giovani lontani da quelle pericolose tentazioni che solo la periferia di un’area metropolitana come quella di Napoli può offrire.

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