Intervista al giovane chitarrista aversano Giovanni Bianco

di Redazione

Giovanni Bianco (foto Franco Spinelli)AVERSA. Venticinquenne chitarrista poliedrico, Giovanni Bianco stringe quella chitarra tra il petto e le gambe con ossessione maniacale, da più di sette anni. Sembra essere questo l’unico approccio giusto per una persona che ha scelto di trasformare quella che sarebbe una passione in una professione.

Giovanni Bianco (foto Franco Spinelli)Tempo, studio e fatica dedicati ad uno strumento, sperando che quello stesso strumento porterà soddisfazioni, ripagherà di tutto il faticoso cammino percorso fin qua. Chitarra acustica fingerstyle: è questo il mondo di Giovanni Bianco che, dopo aver suonato per qualche anno anche chitarra elettrica, ha definitivamente scelto quale territorio abitare. Un mondo complicato, a volte sconosciuto, perché in effetti quelli che conoscono un certo tipo di musica, di modo di suonare la chitarra sono davvero pochi.( il fingerstyle consiste nell’uso delle dita che pizzicano le corde in modo che queste acquistano una certa indipendenza, un dito dall’altro, andando a utilizzare tutto il manico della chitarra con la mano sinistra). Vista come mero strumento accompagnatore, la chitarra acustica rivendica la propria indipendenza attraverso il fingerstyle. Non più, quindi, strumento asservito a una band, ma in grado di esprimere una compiutezza, attraverso il sapiente uso di bassi e cantini, che gli conferisce il carattere di autonomia. Sembra questo il suo motto: “Basto a me stessa.” E Giovanni prova, un giorno dopo l’altro, a far sentire questa voce. La sua e quella della sua chitarra.

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