Inchiesta rifiuti, Sergio Orsi torna libero dopo quattro mesi

di Redazione

CASERTA. Dopo quattro mesi di carcere torna completamente libero Sergio Orsi. Il 16 luglio era stato scarcerato il fratello Michele, ieri la stessa decisione anche per lui, decisione presa dalla dodicesima sezione del Tribunale di Napoli, gip Buccino Grimaldi, dopo la richiesta di libertà presentata dai suoi avvocati Giuseppe Stellato, Nando Letizia e Sergio Cola.

Anche Sergio Orsi, come il fratello, aveva avuto diversi colloqui chiarificatori (in tutto cinque) con il pm della Dda Alessandro Milita. In particolare in relazione alle gare di appalto e alla truffa aggravata dall’art. 7 in relazione alla superfatturazione che gli veniva contestata per lavori mai eseguiti dal Consorzio. A proposito delle gare d’appalto, sembra che Sergio abbia chiarito che effettivamente c’era qualcosa che veniva manipolato con la complicità di altre persone indicate nel corso dell’interrogatorio. Ma l’inchiesta sugli Orsi sfocia anche in un’altra inchiesta, ancora più grande e ancora in corso, quella della Gmc che in prima battuta si ferma a Gricignano e in seconda battuta ad Orta di Atella. Su questa storia vi è il massimo riserbo da parte degli inquirenti.

Michele Orsi, a seguito di istanza presentata dagli avvocato Carlo De Stavola e Giovanni Cantelli, veniva invece scarcerato il 16 luglio. Fu arrestato il 3 aprile scorso, poi il 19 fu annullata l’ordinanza di custodia cautelare e ritornò libero. Il 4 maggio fu riemessa l’ordinanza e ritornò in carcere. Il cognato di Michele Orsi, Giuseppe Diana di Mondragone, è ancora detenuto. Diana è stato trasferito al centro clinico di Bari per gravi problemi di salute. Le dichiarazioni degli Orsi sono volte a chiarire vecchi e nuovi fatti di questa inchiesta che si allarga a macchia d’olio anche a personaggi insospettabili. In particolare, Michele avrebbe riferito di essere stato vittima di estorsioni da parte del gruppo dei Bidognetti, nella persona di Luigi Guida, alias “’o drink” ed ha indicato anche i tempi dicendo che quando si rifiutò di pagare perse l’appalto della raccolta rifiuti al Comune di Castel Volturno. E lo stesso sarebbe successo a Mondragone dove sarebbe stato minacciato da gruppo La Torre.

I due fratelli sono entrambi accusati di truffa, falso con il favoreggiamento della camorra, in particolare l’ala bidognettiana del clan dei Casalesi. Ma tra le otto persone arrestate dalla Guardia Di Finanza, che ha eseguito il provvedimento disposto dai pm Raffaele Cantone e Alessandro Milita, c’era anche Claudio Di Biasio, sub commissario con delega agli impianti, vice dell’ex commissario per l’emergenza rifiuti Bertolaso. Capi di imputazione per lui che vanno dal concorso esterno al favoreggiamento con un chiaro riferimento al cartello del clan dei casalesi e dei La Torre di Mondragone. Anche Giuseppe Valente, ex presidente del consorzio smaltimento rifiuti Caserta 4 è accusato di truffa aggravata e ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. La truffa contestata agli indagati sarebbe stata realizzata in parte con false fatturazioni atte a creare fittizie situazioni debitorie del consorzio Ce4, a vantaggio della società dei fratelli Orsi, per un valore di 905mila euro.

Gli inquirenti hanno accertato inoltre l’esistenza di società fittizie, la vendita simulata di azioni, una serie di irregolarità per eludere l’eventuale rifiuto della certificazione antimafia, la stipula di alienazioni di azioni per un corrispettivo di 9 milioni e 100mila euro. I magistrati hanno disposto anche il sequestro di immobili e di quote societarie a carico di diversi indagati.

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