Caruso: “Treu e Biagi sono degli assassini”

di Antonio Taglialatela

Francesco CarusoParole pesantissime quelle che Francesco Caruso, parlamentare indipendente di Rifondazione Comunista e leader No Global, scaglia all’indirizzo degli autori delle leggi sul lavoro Tiziano Treu e Marco Biagi, alla luce delle due ennesime morti bianche a Mugnano, in provincia di Napoli, e a Bolzano.

“Angelo aveva 35 anni, viveva e lavorava a Mugnano, Cristian ne aveva solo 16, viveva e lavorava a Bolzano. Angelo e Cristian sono morti assassinati nei loro rispettivi cantieri di lavoro. I loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro”, ha affermato Caruso. “In molti – ha aggiunto – nel mondo politico e sindacale continuano a chiedere maggiori controlli e ispettori sul campo, richiesta importante e improcrastinabile, in Campania come nel resto d’Italia. Tuttavia non possiamo pensare di mettere un ispettore sotto ogni impalcatura, ma dobbiamo invece fare in modo che ogni lavoratore diventi ispettore di se stesso. Per far questo è necessario costruire un meccanismo di tutela e di sostegno alla denuncia da parte dei lavoratori in merito alle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro: esattamente come per gli imprenditori che denunciano il racket, allo stesso modo vanno istituiti misure di sostegno ai lavoratori che denunciano la mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Dopo poche ore, però, Caruso è tornato sulle proprie dichiarazioni ed ai microfoni di Sky Tg24 ha chiarito: Non credo che siano Treu e Biagi gli assassini. Credo che le loro leggi siano servite e siano state utilizzate da veri e propri assassini, cioè dai padroni e quei personaggi che gestiscono i cantieri e le imprese e attraverso le loro leggi hanno fatto il grimaldello per aumentare i profitti e diminuire la sicurezza”.

Tiziano TreuMarco BiagiDura la reazione del mondo politico. A cominciare dal segretario di Rifondazione, Francesco Giordano, che ha sconfessato il proprio parlamentare: Le parole di Francesco Caruso sono culturalmente incompatibili con l’impostazione da sempre adottata dal Partito della rifondazione comunista. Sono parole in libertà di cui il solo responsabile è il deputato Caruso”. “Resta invece aperta e ferma – ha concluso Giordano – la battaglia politica e culturale di Rifondazione comunista contro la precarietà e contro la drammatica cronaca di morti annunciate e di incidenti sul lavoro”. Per il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, le parole di Caruso sono “assolutamente demenziali”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della Famiglia, Rosy Bindi: “Le parole farneticanti di Caruso sono un pessimo servizio alla causa di chi ha a cuore gli interessi e la tutela dei diritti dei lavoratori. Di fronte alla gravità di questi intollerabili giudizi, mi aspetto una chiara e inequivocabile presa di distanza da parte di Rifondazione Comunista”. Per Daniele Capezzone, presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, “le parole del deputato Caruso sulle leggi Treu e Biagi, e sui loro autori, sono inqualificabili, sotto ogni punto di vista. Mi auguro che, anche nell’area politica di riferimento di Caruso, non tardino – quanto meno – delle adeguate prese di distanza”. E anche Renzo Lusetti, deputato della Margherita, si dissocia dalle parole di Caruso: “Mi auguro che Rifondazione Comunista prenda immediatamente le distanze dalle affermazioni irresponsabili ed inaccettabili di Caruso”. Il capogruppo del Prc alla Camera, Gennaro Migliore, si dice “sconcertato dalle affermazioni di Caruso e spero che si renda conto presto del danno che producono anche a chi lotta contro la precarietà. E quindi credo che si debba ricredere al più presto”. “Gli omicidi bianchi – aggiunge Migliore – che sono un drammatico epilogo della mancanza di sicurezza sul lavoro, si combattono con leggi come quella appena approvata in Parlamento, non con comunicati a sensazione”.

Francesco Giordano, segretario di RCTra i commenti provenienti dal centrodestra, quello di Maurizio Gasparri di An: Come si trova Treu nella stessa maggioranza con Caruso che lo definisce un assassino? E il presidente della Camera Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista al momento della candidatura di Caruso considera assassini anche lui Treu e Biagi, quest’ultimo in verità assassinato dalla Brigate Rosse al cui linguaggio si ispira Caruso?. Il dolore per le morti sul lavoro e la necessità di combattere questa terribile piaga non giustificano il linguaggio di questo pluripregiudicato per atti di violenza. Lo cacceranno dal suo partito e dal suo Gruppo parlamentare?”.Per il leghista Roberto Maroni “le parole di Caruso fanno venire i brividi. Uno che dice queste cose, legittimando di fatto un assassinio, quello di Marco Biagi, non può sedere in un Parlamento democratico. Le prese di distanza non sono sufficienti”. A commentare anche lo stesso Treu: “Non sono certo le uscite irresponsabili e deliranti di Caruso che servono ad affrontare questi difficili problemi. Simili dichiarazioni servono solo ad avvelenare il clima e sono tanto più gravi in quanto rivolte anche a Marco Biagi, che non può replicare perché vittima di terroristi assassini”.

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