Dal seminario del Pime la preghiera per padre Bossi

di Redazione

Padre Giancarlo BossiTRENTOLA DUCENTA. Serata di preghiera per padre Giancarlo Bossi, una preghiera che da Trentola Ducenta, dal seminario di Ducenta, in Piazza Padre Paolo Manna, si allarga a tutto il mondo.

La “gente” del Pontificio Istituto Missioni Estere e non solo quella, si raccoglie numerosa. Rimbalzano le parole di San Paolo, riportate da Padre Gian Battista Zanchi, superiore generale del Pime: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi ?”. La quiete e la pace che ti invade allorquando ti trovi all’interno del Seminario di Ducenta, ancora una volta fa la sua parte. Questo luogo è magico e allorquando valichi la soglia che dalla piazza ti porta all’interno dei giardini, ti sembra di cominciare a respirare in modo diverso, provi il crescere di quella frescura che rallegra il pensiero e rende leggere le preoccupazioni. “Giancarlo Bossi sta il seminario del Pimecontinuando la sua missione, in modo diverso, non programmato da lui”, queste le parole del superiore generale del Pime, dalla casa di Roma, queste le parole che ritrovi a Ducenta. Tanti i martiri di questo Istituto internazionale di preti e missionari laici impegnati per la vita a diffondere il Vangelo a tutta quella parte del mondo che non ancora conosce Cristo. Ben 18 i missionari del Pime che hanno pagato con il bene della vita la loro vocazione. Ma torniamo alla preghiera che si è alzata, grazie proprio al PIME dai cinque continenti, l’impegno quello di sollecitare la liberazione di padre Giancarlo Bossi. Quest’ultimo era tornato da pochi mesi nella “sua” Payao nelle Filippine, lì aveva vissuto i primi anni della sua missione, costruito la casa del parroco, intessendo una fittissima rete di relazioni con la popolazione locale che ormai lo ama come un fratello ed un vero padre. Da domenica 10 giugno Padre Bossi è nelle mani dei suoi rapitori, nella nottata sono arrivate notizie di scontri tra l’esercito regolare filippino e bande di ribelli che potrebbero far capo a chi ha rapito padre Bossi, ci sono morti e feriti. Ora la preghiera cresce ancora di più e forse è giusto riproporre le parole che il Signore disse al suo profeta: “Ora và, io ti mando…Non temere. Sono con te per proteggerti”, “Sii forte e coraggioso, non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada”.

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