Caso Sismi, Pollari pronto a “cantare”

di Antonio Taglialatela

Nicolò PollariROMA. L’ex capo del Sismi, il generale Nicolò Pollari, alla luce dello scandalo dei presunti dossier illeciti trovati nell’archivio di via Nazionale, si dichiara pronto a svelare i “misteri italiani” degli ultimi vent’anni.

E lo fa attraverso Sergio De Gregorio, presidente della Commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico Italiani nel Mondo. In una nota dello stesso De Gregorio, Pollari dichiara: “Sarei felice di poter raccontare la mia verità, nell’ambito di una complessiva operazione-trasparenza, riguardo al Sismi dagli anni ‘80 in poi, attraverso una commissione di inchiesta che sia in grado di liberarmi dal rispetto dei segreti cui sono vincolato. Potendo raccontare la storia di un Servizio e il ruolo della politica sarei in grado, dalle rendition in poi, di aprire il capitolo dei misteri italiani, compresi il sequestro Abu Sergio De GregorioOmar, la missione Unifil in Libano, le responsabilità dei massacri di bambini e civili, la mancata liberazione dei soldati israeliani nelle mani di Hezbollah e delle fazioni palestinesi, e la storia degli ultimi ostaggi italiani. Sarei felice di raccontare tutta la verità, potendo provare che il Sismi ha soltanto servito il Paese, senza violare le regole e senza rappresentare quella realtà che oggi viene vista come eversiva. In questa atmosfera da regime, sono disponibile a dire tutta la verità, difendendo nei fatti il ruolo mio e del servizio”. “È singolare – conclude Pollari nella nota diffusa da De Gregorio – che il Copaco ascolterà solo i detrattori del Sismi. Non sono stati convocati né il sottoscritto né i miei legali, tantomeno alcuni testi importanti che potrebbero confermare che il Sismi non ha posto in essere alcuna attività di spionaggio illegale. È un processo inaudita altera parte”. Il primo commento arriva proprio dal senatore De Gregorio, per il quale “bisogna uscire dalle strette mura del Copaco” (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti italiani). “Non si puo’ promuovere la ricerca della verità – continua il senatore – all’interno di un organo in cui sussiste il vincolo del segreto per gli auditi e i commissari. La disponibilità di Pollari – ha concluso il presidente della Commissione Difesa del Senato – va accolta senza tentennamenti e deve servire a mettere la parola fine a questa stagione di veleni”. Una notizia che ha scatenato sconcerto e polemiche nel mondo politico. Dal centrosinistra, il diessino Massimo Brutti, vicepresidente del Comitato di controllo dei servizi, si scaglia contro Pollari, definendo le sue parole “di estrema gravità” e sollecitandolo a presentarsi davanti al comitato di controllo per “dire quello che sa”. Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, invece insiste per una commissione d’inchiesta sulla vicenda dei Nicolò Pollaridossier. Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro chiede che venga tolto il segreto di Stato sui misteri d’Italia, in particolare, sul rapimento di Abu Omar: “Mettiamo la magistratura in condizione di operare a 360 gradi senza sgambetti”. Per il capogruppo di Rifondazione Comunista, Giovanni Russo Spena, dire la verità per Pollari è “un dovere costituzionale”. Dal centrodestra si rilanciano le accuse a governo e maggioranza. Secondo il vicecoordinatore di Fi, Fabrizio Cicchitto, la sinistra “si meriterebbe che venisse tolto il segreto”. Anche se, secondo l’azzurro, ciò esporrebbe l’Italia al rischio del terrorismo islamico, forse è l’unico modo per rispondere alla “sinistra giustizialista e avventurista che accusa Berlusconi di responsabilità oggettiva e Pollari di golpismo”. Altro tema è quello della commissione d’inchiesta per far chiarezza sui dossier illegali. Il centrosinistra la pretende, mentre il centrodestra non ne vuole nemmeno sentir parlare. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, indicato dall’Udeur di Mastella come presidente della commissione stessa, ha declinato l’invito, sostenendo che la vicenda deve essere affrontata dal Copaco. “Si lasci lavorare il Copaco”, dice Maurizio Gasparri di An, che accusa la sinistra di “sostenere chi tifa per il terrorismo islamico piuttosto che chi lo ha combattuto”. Drastico il leader della Lega Umberto Bossi: “La vicenda Sismi è una farsa messa in piedi per non parlare dei problemi veri del Paese”.

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