Convegno Suap, Capasso: “Ennesima farsa di Savoia”

di Redazione

Ernesto CapassoSANT’ARPINO. “Quella messa in scena da Savoia e dai suoi sodali sabato scorso altro non mi è sembrata che l’ennesima e mal riuscita operazione demagogica”.

L’ex vicesindaco di Sant’Arpino, ed attuale componente del gruppo di opposizione “Uniti per l’Alternativa”, Ernesto Capasso, non lesina commenti trancianti nei confronti del convegno di presentazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive da parte dell’esecutivo santarpinese. “Lo scorso fine settimana – dichiara Capasso – ancora una volta gli amministratori nostrani hanno dato una riprova di come sanno trasformare un argomento serissimo quale è il SUAP, fondamentale per lo sviluppo economico, occupazionale e sociale di interi territori, in un progetto senza né capo né coda. Davanti ad un pubblico scarsissimo, ai minimi storici era anche la presenza di esponenti dei partiti della maggioranza, Savoia, Iavarone, D’Errico e Guida sono riusciti nella non facile impresa di non dire nulla in ben quattro relazioni. Stridente è stato il confronto con gli amministratori di Marcianise intervenuti che, invece, hanno illustrato come sono riusciti a far funzionare il SUAP nel loro comune, rendendolo, attraverso regole chiare, trasparenti e condivise una possibilità per imprenditori e lavoratori. I nostri autorevoli amministratori, invece, si sono limitati a proporre un progetto che più generico non si poteva e si sono lanciati nei consueti strali contro il Piano Regolatore Generale del 1986 che da Savoia dovrebbe essere benedetto, non solamente perché da oltre 20 anni ha regolamentato il nostro territorio, ma anche perché gli fu utilissimo per entrare, grazie ad una convenzione, nell’Ufficio Tecnico Comunale dove poté mettere in pratica la propria mentalità che i santarpinesi, purtroppo, ben conoscono. Quello presentato altro non è che un libro dei sogni senza alcun aggancio con la realtà esistente. I nostri – continua il consigliere – hanno in mente un progetto che non tiene conto del fatto che Sant’Arpino è un centro di soli 3,2 kmq e dove sono presenti poche e ben delimitate aree cosiddette D1 e D2, e che fino ad oggi mentre sono state concesse autorizzazioni per le prime nessuna è stata rilasciata per le seconde. Per il momento sarebbe stato, dunque, più Giuseppe Savoiaragionevole favorire le richieste in zona D2, invece di presentare un piano di lavoro sganciato dai dati esistenti. Credo, infatti, che per realizzare quello che hanno dichiarato Savoia e Iavarone l’unica possibilità sarebbe quella di trasformare le aree agricole in commerciali ed artigianali, un’operazione questa possibile solo dopo l’approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale che, come tutti sanno, è ancora lungi dal divenire. Un esecutivo non da cabaret come quello santarpinese, infatti, se è intenzionato alla trasformazione delle zone agricole in D1 e in D2 dovrebbe, prima salvaguardare gli spazi di verde pubblico presenti in paese, poi fissare delle regole chiare, trasparenti e lineari, provvedendo ad individuazioni di arre, agli espropri, a fissare i prezzi e i criteri di vendita, guidando tutte le procedure onde evitare che la cosa sia gestita dai privati interessati ovviamente agli aspetti speculativi della faccenda. Solo così è possibile evitare l’intreccio fra politica ed affaristi. Insomma non si può parlare del SUAP alla carlona come hanno fatto Savoia e compari, ma va dato vita ad un progetto organico che metta in sinergia il PUC e il SUAP, il tutto attraverso la massima trasparenza, così come avvenuto a Marcianise Ma è inutile nascondercelo quella di far nascere degli insediamenti produttivi sul nostro già saturo territorio è una pia illusione, mentre più logico sarebbe, così come già paventato in passato, dar vita ad un PIP organico con Succivo, che ha una grandissima estensione territoriale, e gli altri centri viciniori, magari avvalendosi dell’Unione dei Comuni Atellani, favorendo lo svilupparsi di una consistente zona industriale e commerciale, con scelte economiche guidate da una strategia unica. Conoscendo, purtroppo, quanti ci amministrano credo che tutto ciò non potrà mai avvenire e che sabato scorso è andata in scena solo una misera finzione pre-elettorale. Ma i santarpinesi – conclude Capasso – non sono tanto stupidi come li considera Savoia e hanno preferito una bella passeggiata a questa farsa”.

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