Segnali stradali, che giungla!

di Redazione

segnali...spesso inattendibili!Alla vigilia dei grandi esodi estivi, la segnaletica rischia di essere un fattore di indecisione e di pericolo. Partire per le vacanze non significa soltanto affrontare lunghi viaggi, code estenuanti, pericoli di incidenti. Vuol dire anche raggiungere la località di villeggiatura utilizzando la segnaletica che troviamo lungo la strada.

E che dovrebbe aiutarci non solo a raggiungere la nostra meta, ma anche a effettuare deviazioni, visitare opere d’arte, raggiungere ristoranti e, non ultimo, evitare quei pericoli che si possono sempre incontrare percorrendo una strada o una città sconosciuta. Spesso, però, quei segnali che dovrebbero prenderci per mano e accompagnarci a destinazione, si presentano inadeguati e incongruenti. Non è infrequente infatti trovare mescolati, uno sull’altro, cartelli di direzione con quelli che indicano località, monumenti, trattorie, ponti, numeri di carabinieri e polizia. Chi si avvicina in auto a questa confusa e multiforme segnaletica non riesce più a distinguere immediatamente qual è il messaggio stradale che veramente gli serve. Infatti oltre 6/7 indicazioni installate sullo stesso impianto, il conducente, soprattutto se viene pressato dal traffico, va in totale confusione e, quindi, la sua guida diventa incerta e, spesso, pericolosa per i veicoli che lo seguono. Per questo il segnale stradale, come ordina l’articolo 79 del Regolamento del Codice della strada, deve essere prima avvistato dal conducente, poi percepito in modo tutte le strade portano all'A1!!!progressivo, infine identificato nel suo significato. Solo così chi guida, mentre si avvicina al cartello che gli interessa, si predispone a effettuare manovre corrette. Molti cartelli stradali invece, più che chiarire le idee, provocano maggiore confusione. Questo esempio è un classico: c’è un cartello che messo a 500 metri, poi a 300 metri, infine a 200 metri da un incrocio indica e ripete esattamente le direzioni per raggiungere diverse località; il guidatore memorizza il segnale, si tranquillizza, ma giunto all’incrocio trova l’ultimo cartellone sul quale sono cambiati non solo le direzioni, ma anche i nomi delle località. Ecco un altro esempio che fa perdere tempo e crea disagi: seguiamo sui cartelli il nome di una località; questa viene correttamente indicata su tutti i segnali stradali che troviamo lungo il tragitto, poi improvvisamente scompare nel nulla. Senza considerare poi la fantasia che si sbizzarrisce nei centri abitati dei Comuni. Alcuni di questi inventano i propri segnali stradali, usando colori diversi da quelli tradizionali e altri, addirittura, creano disegni e simboli difformi da quelli prescritti per legge. Chi abita e circola nella sua città ha ormai memorizzato e fatto propri questi cartelli, ma chi attraversa alcuni centri abitati per la prima volta si trova in grande difficoltà. Viene disorientato, finisce per sbagliare strada, mettendo a rischio la circolazione. Spesso basta un colore o un simbolo diversi dai segnali tradizionali per mettere in difficoltà il guidatore. Se poi l’automobilista si trova davanti a cartelli dei quali non percepisce immediatamente il significato, allora cominciano i guai. Chi è alla guida è costretto a frenate improvvise e improvvisate svolte a destra o sinistra che creano solo pericoli. Quanti guidatori, entrati in città che non conoscono, sono costretti a sporgersi dai finestrini per leggere sulle pareti delle case i nomi delle vie? La stragrande maggioranza. Con il rischio, mentre si è concentrati in questa difficile lettura della toponomastica, di tamponare l’automezzo davanti o di investire un pedone. L’incidente, in queste situazioni, è proprio dietro l’angolo. Tanto è vero che gran parte dei sinistri si verifica proprio negli incroci o nelle strade di scorrimento quando l’automobilista non sa più che strada prendere e, quindi, la sua guida diventa incerta.

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