“Io ti ucciderò”, nuove minacce a Bagnasco

di Redazione

Angelo BagnascoGENOVA. Dopo le dichiarazioni che osteggiavano i Dico, l’ennesima minaccia: “Io ti ucciderò”. È questa, la scritta stampata su di un foglio, e inviata all’arcivescovo di Genova, nonché presidente della Cei, Angelo Bagnasco.

Angelo BagnascoIl plico, contenente una lettera e tre proiettili di una comune carabina, è stato recapitato sabato mattina in Curia. La notizia, riportata da Il Secolo XIX– quotidiano di Genova – è stata confermata dalla questura del capoluogo ligure. Che però, sulla vicenda, tiene per ora il massimo riserbo. Secondo indiscrezioni, la scritta sarebbe stata realizzata con una macchina da scrivere vecchio stampo, mentre il timbro postale sulla busta sarebbe quello del centro di smistamento dell’aeroporto di Genova. La Digos, intanto, ha già provveduto ad aggiungere il plico al fascicolo riguardante le reiterate minacce a Bagnasco. E pare che la busta, la lettera e le modalità di consegna corrisponderebbero a quelle di qualche settimana fa, quando un altro plico – con un solo proiettile, però – fu inviato al presidente della Conferenza Episcopale. Un dettaglio, questo, che per taluni investigatori è significativo del fatto che la minaccia si farebbe potenzialmente più pericolosa. Ridimensiona il tutto, invece, il questore di Genova, Salvatore Pesenti, che parla di “opera di un mitomane”. “Stiamo indagando – ha precisato il questore di Genova – ma non riteniamo che questa nuova minaccia rappresenti una escalation nelle intimidazioni, e non comporterà cambiamenti nella strategia di custodia dell’arcivescovo”. Bagnasco, seguito nei suoi spostamenti meticolosamente da due agenti, anche nel corso delle funzioni religiose, si dice “tranquillo”. Nel corso dell’omelia di oggi, infatti, ha affermato che “nei momenti difficili e di sconforto bisogna ricorrere alla preghiera e all’adorazione di Gesù”.

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