Il senatore De Gregorio indagato per riciclaggio

di Antonio Taglialatela

Sergio De GregorioNAPOLI. Il senatore Sergio Di Gregorio, presidente della commissione difesa di Palazzo Madama e leader del movimento Italiani nel Mondo, è indagato con l’accusa di riciclaggio, con l’aggravante di aver agevolato un clan camorristico.

De Gregorio accusato di girato assegni all'esponente di un clan camorristicoL’inchiesta è partita dal ritrovamento, da parte della Guardia di Finanza, di alcuni assegni a firma del parlamentare eletto nel centrosinistra, nelle liste dell’Italia dei Valori di Di Pietro, poi resosi autonomo e passato al centrodestra. Assegni trovati in casa di Rocco Cafiero, detto ‘o caprariello, residente a Marano (Napoli), e già noto alle forze dell’ordine per i suoi coinvolgimenti nel contrabbando e in altri traffici. Cafiero è ritenuto membro del clan Nuvoletta che proprio a Marano ha la sua roccaforte. Nel 2005 gli furono sequestrati beni mobili ed immobili per un valore di 1 milione e mezzo di euro, tra cui una villa a Marano, due auto, una moto, preziosi, pellicce, 50 chili di hashish, 600mila euro in contanti e 400mila in assegni. Molti di questi assegni erano proprio firmati o girati da De Gregorio. Un’altra parte degli stessi erano a firma di Mario Nocerino, altro personaggio noto all’antimafia napoletana. Nocerino – scrive il Corriere della Sera – fu arrestato l’anno scorso con l’accusa di aver organizzato un voto di scambio di tipo mafioso per le elezioni comunali in cui il figlio Giuseppe era candidato con Forza Italia. Il tribunale del Riesame annullò l’ordinanza perché non considerò provata la natura camorristica dei legami, e ora per Nocerino la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per voto di scambio “semplice”: secondo l’accusa lui e il figlio pagarono per ottenere l’appoggio elettorale del presunto clan guidato da Salvatore Zazo. “Ho solo firmato un preliminare di acquisto, in tempi non sospetti, con una signora che non mi sembrava avesse problemi penali”, è stata la giustificazione fornita da De Gregorio che, però, agli investigatori pare essere poco credibile. Infatti, manca l’atto di compromesso per l’immobile.

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