Pupia Tv sul Corriere della Sera

di Redazione

Corriere della SeraORTA DI ATELLA (Caserta). Il Corriere della Sera, venerdì 11 maggio, ha dedicato un richiamo in prima e un’intera pagina al nostro sito Pupia Tv e a Tanya Brancaccio,figlia del consigliere regionale campano dei Ds, Angelo, arrestato lo scorso 8 maggio per una vicenda di presunte speculazioni edilizie. Il giornalista Angelo Agrippa ha raccolto tutti gli interventi fatti sul nostro forum da Tanya, che difende a spada tratta il suo papà.

la prima del Corriere della Sera-Corriere del Mezzogiorno

In Prima Pagina:

LA FIGLIA DI BRANCACCIO SUL WEB: “PAPA’ E’ INNOCENTE”. Tanya, studentessa, replica agli attacchi su un blog locale: “Uscite dall’anonimato”.

E’ la primogenita. Si chiama Tanya. Dall’altro ieri notte difende furibonda, via web, il papà Angelo, il consigliere regionale dei Ds ed ex sindaco di Orta di Atella, arrestato martedì scorso assieme ad altre 4 persone per una vicenda di presunti abusi e di peculato e che ieri, nel padiglione Volturno del penitenziario, ha anche ricevuto la visita della moglie. Il forum è attivo su www.pupia.tv che ha un link diretto con Orta di Atella. Da 3 giorni si succedono commenti, ingiurie, sfoghi. A centinaia. “Papà dimostrerà tutta la sua estraneità – replica Tanya – e voi che ingiuriate venite fuori dall’anonimato”.

All’interno:

“SOLO INGIURIE, PAPA’ E’ INNOCENTE”
La figlia di Brancaccio sul web: nessuna solidarietà ad Amendola.
Studentessa universitaria, reagisce alle centinaia di messaggi diffusi da un blog locale

l'articolo all'interno del Corriere della Sera-Corriere del MezzogiornoNAPOLI. E’ la primogenita. Si chiama Tanya e annuncia che la separano pochi mesi dalla laurea. Dall’altro ieri notte difende furibonda, via web, il papà Angelo, il consigliere regionale dei Ds ed ex sindaco di Orta di Atella, arrestato martedì scorso assieme ad altre 4 persone per una vicenda di presunti abusi e di peculato e che ieri, nel padiglione Volturno del penitenziario, ha anche ricevuto la visita della moglie. Il forum è attivo su www.pupia.tv che ha un link diretto con Orta di Atella. Da 3 giorni si succedono commenti, ingiurie, sfoghi. A centinaia. Insomma, una piazza telematica con tutte le libertà (e le distorsioni) di una piazza vera: con i suoi capannelli pettegoli ma anche con la possibilità di dire tutto ciò che si pensa, giacché si resta protetti dalla più impenetrabile coperta dell’anonimato. Il dibattito sul web è ripreso ieri a seguito della solidarietà espressa dal sindaco di Orta, Salvatore del Prete, dalla giunta comunale e dal gruppo consiliare dell’Unione “All’amico è consigliere Angelo Brancaccio, alla sua famiglia, e dai funzionari comunali in merito alla vicenda che li vede coinvolti”, i quali, auspicano gli amministratori locali “quanto prima riusciranno a dimostrare la loro totale estraneità ai fatti contestati”. Ovviamente, l’iniziativa ha scatenato una catena di commenti con i quali gli inserzionisti hanno duramente biasimato il sindaco e gli esponenti del centrosinistra ortese. Ma anche eretto una rigida barriera a difesa sia di Brancaccio, sia degli altri coinvolti nella vicenda giudiziaria. “Da quel che leggo – ha replicato Tanya Brancaccio – l’ignoranza regna sovrana anche qui…rispondo a chi h scritto che mio padre debba dimettersi dalla carica dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale…caro compagno, ti sbagli di grosso perché questa subdola vicenda accaduta, dalla quale ne usciremo a testa alta al più presto, non è assolutamente attinente con l’attività regionale. Rispetto ugualmente ciò che hai detto e vi inviterei a lasciare nomi e cognomi”. E poi, in una seconda fase, la primogenita del consigliere regionale Brancaccio che il segretario regionale dei Ds, Enzo Amendola, ha sospeso in attesa dei prossimi sviluppi giudiziari si scaglia contro il ribollire continuo di giudizi su mio padre: “Oltre che ignoranza – ribatte – esce fuori cattiveria e invidia, e non sono solo frasi di circostanza perché è una novità ad Orta aleggia veleno e si respira un’aria che è contagiosa proprio perché la cattiveria umana ha prevalso su tutto. Io, ripeto che mi farebbe piacere confrontarmi di persona con tutti questi paladini della giustizia che si dicono tanto informati dei fatti abbiate il coraggio di presentarvi e venire a bussare a casa mia, oltre ad un caffè troverete tanta ospitalità come c’è sempre stata da 13 anni a questa parte. La magistratura farà il suo corso e mio padre dimostrerà che in questa subdola vicenda non c’entra assolutamente nulla. Io dicono solo basta a tante ingiurie e diffamazioni anche perché sto provvedendo a risalire ai vostri IP e dopo ci sarà modo e maniera di trasmettere a chi di competenza questi messaggi che sono ingiuriosi verso chi in questo momento non può difendersi. Ma soprattutto abbiate rispetto per delle famiglie che attraversano un momento delicato e nono parlo solo della mia (…) sono fiera di quella che è mio padre, lo sarò sempre e mio malgrado a tante cattiverie ci sono abituata perché ci convivo da quando sono nata, quindi mi scivola tutto addosso e cascate male con me!!! Io zitta non ci sto, altrimenti nono sarei venuta qui ad espormi in prima persona. Parlo quanto voglio e sono a disposizione di tutti, così come lo è sempre stato mio padre”. Infine, Tanya Brancaccio prende le distanze anche dall’attestato di solidarietà che la Sinistra Giovanile ha rivolto al segretario regionale dei Ds, Amendola, sulla sospensione del consigliere regionale e sulla necessità di assicurare maggiore trasparenza nel partito: “In quanto alla dichiarazione della SG – puntualizza – io sono membro del direttivo provinciale e non sono stata informata di questa presunta solidarietà al signor Enzo Amendola…quindi deduco che sia solo una parte della Sg e non tutta visto che dei mie compagni nessuno è stato informato. Continuo ad essere grata ai tanti che ci sono vicini”. Intanto, con una lettera al segretario nazionale dei Ds, Piero Fassino, il giornalista Raffaele Sardo ha annunciato che si considera autosospeso dal partito. “In questo partito – scrive Sardo – è sospesa anche la democrazia, come vedi. L’unico momento in cui si decideva la linea politica, le strategie, le alleanze, viene a mancare, non si sa in nome di chi e di che cosa. O meglio, si sa: per conservare il potere di una oligarchia autoreferenziale che è disposta a fare anche ‘patti col diavolo’. I fatti di questi giorni, poi, hanno fatto il resto. Qualcuno, evidentemente ha abusato anche della mia buona fede”. E lunedì, in federazione, riunione degli autoconvocati.

ANGELO AGRIPPA

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