Opg, Ruggiero: “Ospitiamo internati di altre Regioni”

di Redazione

Angela RuggieroAVERSA. “Da oltre un anno ci stiamo relazionando con il direttore dell’Opg ‘Filippo Saporito’ di Aversa, Adolfo Ferraro, che aveva da tempo sollevato la delicata questione della dimissione e del reinserimento degli internati, provenienti anche da altre regioni italiane, che avevano scontato la loro pena e non erano più riconosciuti socialmente pericolosi”.

Adolfo FerraroCosì il direttore generale dell’Asl Ce2, Angela Ruggiero, su quanto messo in campo per favorire questo processo. Prima un protocollo di intesa, poi una delibera che hanno consentito di attuare, in attesa che la Regione codifichi il procedimento, un programma che prevede la stipula di una convenzione con le Asl di competenza territoriale, anche extra-regionali, volto alla realizzazione – sul territorio della Asl Caserta 2 – di un Progetto terapeutico riabilitativo individuale sostenuto da un budget di cura a carico della Asl di competenza, ma che consente alla Ce2 di ospitare nelle proprie strutture (case famiglia e simili) le persone dimesse quando le aziende territoriali di provenienza non ne abbiano la possibilità. Il progetto terapeutico-riabilitativo viene in ogni sua fase condiviso dal Dsm dell’Asl Caserta 2, dal Dsm dell’Asl di competenza territoriale del paziente e dalla direzione dell’Opg. “E’ il primo esempio in Italia di una simile collaborazione che, allo stato attuale, è l’unica che sta funzionando”, così il direttore dell’Opg Adolfo Ferraro: “Abbiamo attualmente – prosegue – circa 300 ospiti di cui solo una settantina campani. Il 60% non è più socialmente pericoloso, ma le Asl di competenza non se ne fanno carico. Abbiamo molti problemi con il Lazio, la Puglia, la Sardegna, la Calabria. La Ce2 non solo ha fatto sì che tutti gli ospiti di sua pertinenza fossero dimessi e inseriti in altre strutture, ma supplisce anche ai compiti che dovrebbero assolvere le altre aziende sanitarie”. Per la Ruggiero si tratta di portare avanti un processo di salute e di dismissione. “E’ qualcosa che attiene ad una questione di civiltà. Intanto, la nostra Asl fornisce già all’Opg i presidi farmacologici. Abbiamo, poi, stilato una convenzione tipo con quelle aziende sanitarie – riferisce la Ruggiero – che hanno comunicato al direttore dell’Opg di non avere strutture idonee per ospitare gli internati di loro competenza”. Convenzione che è già stata sottoscritta con l’Asl di Trieste. “Abbiamo inteso – conclude la Ruggiero – prenderci carico in toto della questione dal momento che la nostra azienda si avvale di un valido modello organizzativo a favore dell’accoglienza”.

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