Rapina con sparatoria alle Poste

di Redazione

CarabinieriCESA. Passo svelto e movimenti rapidi. Due colpi di pistola esplosi in aria, e un fucile a canne mozze per tenere sotto tiro i tantissimi utenti. Mattinata di panico e paura ieri all’ufficio postale di Cesa. Erano da poco trascorse le nove, lunghe file agli sportelli, tra uno sbuffo e l’altro delle persone in coda, quella che sembrava una giornata tranquilla si è trasformata in incubo.

Nell’ufficio hanno fatto irruzione tre rapinatori a volto coperto da casco integrale e armati di fucile a canne mozze e due pistole. Per i presenti neanche il tempo di rendersi conto di quello che stava avvenendo, e uno dei banditi hanno sparato due revolverate al soffitto. Un altro, quello con la lupara, intima ai presenti di non muoversi: «Restate fermi e non vi accadrà nulla», dice con voce ferma e perentoria. Ovviamente nessuno si muove. Tutti, dipendenti e utenti, restano pietrificati. Di gesso. La tensione si taglia con il coltello. Mentre quello con il fucile tiene Postesotto tiro gli utenti, gli altri complici si muovono verso le casse e le ripuliscono. Di appena mille euro il bottino. Gli uffici postolia di nuova generazione sono minute di dispositivi di apertura e consegna a tempo delle casse, per cui di solito il contante disponibile è sempre poco. Per fortuna la gang si accontenta, non prende di mira i presenti. Con la stessa rapidità con cui sono entrati, i delinquenti si sono dileguati. All’esterno c’era un quarto complice. La banda si è data alla fuga in sella a due moto di grossa cilindrata. Nell’ufficio postale volti sconvolti e bianchi come la cera. Una delle dipendenti si è sentita male ma si è ripresa nel giro di qualche minuto. Tra gli utenti il panico si è sciolto solo dopo un po’. All’arrivo dei carabinieri della stazione di Cesa, qualcuno soprattutto i più anziani, sembrava stordito con lo sguardo che fissava i proiettili conficcati nel soffitto. I militari hanno effettuato i primi rilievi balistici e hanno raccolto alcune testimonianze. Nessuno ha potuto fornire dati sui tratti somatici dei banditi. Il casco integrale li rendeva irriconoscibili. Forse si tratta di malviventi della zona. Certo che è sono delinquenti specializzati in questo tipo di rapine. Dalle prime indagini è emerso che prima di entrare in azione, la banda ha effettuato diversi giri di perlustrazione. Sono stati visti aggirarsi nei pressi dell’ufficio di via Di Giacomo. Dopo la fuga nessuna traccia. Solo il terrore dipinto sul volto di chi ha assistito al colpo.

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