Foibe, il croato Mesic dà del razzista a Napolitano

di Antonio Taglialatela

Mesic-NapolitanoNel Giorno del Ricordo, il presidente Napolitano aveva parlato di “cecità ideologica” rispetto all’orrore delle Foibe. “Affermazioni razziste e revisioniste”, risponde il suo omologo Croato verso il quale arriva la condanna del mondo politico italiano. Annullata la missione in Croazia del sottosegretario agli Esteri.

Il ricordo delle Foibe scatena la crisi tra Italia e Croazia. Ad accendere la miccia le parole pronunciate sabato scorso, nel Giorno del Ricordo (dedicato alle vittime delle Foibe e all’esodo del popolo istriano, giuliano e dalmata), dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Oggi l’Italia non può più dimenticare non solo il dramma che avvenne al confine orientale a partire dalla primavera del 1945, ma neppure la cosiddetta ‘congiura del silenzio’ che ne seguì. Anche di quella non dobbiamo tacere assumendoci la responsabilità di aver negato o teso a ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali”.

il presidente croato MesicParole a cui il presidente croato, Stjepan Mesic, ha replicato con estrema durezza, dando addirittura del “razzista” al suo omologo italiano. Attraverso un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Hina, Mesic ha dichiarato: “certe affermazioni, nelle quali uno non può non vedere elementi di aperto razzismo, revisionismo storico e ricerca di vendetta politica, sono difficili da mettere accanto al dichiarato desiderio per la promozione di relazioni bilaterali”. Mesic si è anche detto “spiacevolmente sorpreso” dal “contenuto e dal tono” delle affermazioni da parte della leadership dello Stato Italiano sia sul passato che sulle attuali relazioni fra Italia e Croazia. In precedenza Mesic aveva detto che la “repubblica di Croazia ritiene che ogni tentativo di mettere in questione gli accordi di Osimo (che regolarono definitivamente la frontiera fra Italia e l’allora Jugoslavia), ereditati dalla Croazia come uno dei successori della Jugoslavia, è “assolutamente inaccettabile”.

il presidente NapolitanoDichiarazioni che hanno generato pesanti critiche da parte del Parlamento Italiano, sia dalla maggioranza che dall’opposizione. “Esprimo il nostro sdegno per queste parole assolutamente ingiustificate che, tra l’altro, arrivano dopo un periodo di grande collaborazione con la Croazia. Io personalmente negli scorsi anni ho intensamente lavorato perché la Croazia entrasse a pieno titolo nella Ue”, ha affermato il premier Romano Prodi, il quale ha poi annunciato “un’immediata presa di contatto col primo ministro croato”. Sulla stessa linea il vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D’Alema: “E’ una reazione che stupisce e che addolora. Parole preoccupanti ed inquietanti quelle del presidente croato”. Così come Maurizio Gasparri di An (“Il Presidente Napolitano ha con coraggio parlato della congiura del silenzio il sottosegretario Craxiche nel nostro Paese ha cancellato dalla memoria collettiva per troppo tempo l’orrore delle Foibe. Ha parlato giustamente di un genocidio”) e Pierferdinando Casini dell’Udc (“Con tutto il rispetto, ritengo che il presidente Napolitano possa insegnare a Mesic le nozioni elementari di politica europea. Se Mesic vuole portare il suo Paese in Europa gli consiglio di andare a ripetizione per un po’ di tempo dal Presidente Napolitano”).

Intanto, è di stamani la notizia che la missione in Croazia, prevista per domani, del sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi è stata annullata su disposizione del ministro D’Alema.

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