D”Alema: “O autosufficienti oppure tutti a casa”

di Antonio Taglialatela

Massimo D'AlemaROMA. Resa dei conti nel centrosinistra. Oggi, al Senato, il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema illustrerà le linee guida di politica estera che dovranno essere approvate dall’assemblea di Palazzo Madama.

In primis, la questione Afghanistan. “Senza una maggioranza autosufficiente in politica estera, andiamo tutti a casa. Il Governo dovrà prenderne atto e dimettersi”, ha avvertito ieri D’Alema, raccogliendo inevitabilmente il consenso dell’opposizione di centrodestra. “Ineccepibile” ha giudicato Gianfranco Fini (An) la posizione del ministro, invitando poi la maggioranza a non “glissare sulla questione della base di Vicenza” e a “non derubricarla ad aspetto urbanistico o paesaggistico”. Ma D’Alema ha soldati italianiannunciato che oggi, nel suo intervento, non affronterà il nodo della base di Vicenza poiché non vi è nulla da da aggiungere alle dichiarazioni già rilasciate dal premier Romano Prodi (“Nulla cambia, il Governo ha già deciso”). Il ministro, tuttavia, ha detto che non si sottrarrà ad eventuali domande sull’argomento. Intanto, dal centrosinistra, in particolare dall’ala radicale, non si dicono preoccupati sull’autosufficienza della maggioranza. Il capogruppo alla Camera di Rifondazione Comunista, Giovanni Russo Spena, dice: “Il dibattito al Senato riguarderà le linee strategiche complessive della politica estera italiana. E’ su questo tema e non su questioni specifiche, per quanto importanti, che si verificherà la coesione della maggioranza”. Ottimista anche il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano: “Non penso che ci sarà una irresponsabilità tale da arrivare al punto di non mantenere l’unità o l’autosufficienza di questo governo”. Tra i senatori a vita è certo il voto contrario di Francesco Cossiga, mentre è incerta la presenza di Oscar Luigi Scalfaro così come ancora indefinita la scelta di Sergio Pininfarina. L’ex presidente del consiglio e ora senatore della Margherita, Lamberto Dini, invece, ha riferito: “Oggi potremmo votare tutte e due le mozioni se approvassero le linee generali della Farnesina. Difficile non votare un documento che sostenga la politica estera del governo”.

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