Di Luise prossimo sindaco? Riflettiamo…

di Antonio Taglialatela

fascia del sindacoGRICIGNANO. L’ingresso nello scenario politico del medico Francesco Di Luise, di recente eletto presidente del circolo “Specchio”, costituisce uno spunto di riflessione prezioso per affrontare, sotto una nuova luce, alcuni temi di grande interesse pubblico.

Due sono, in particolare, questi temi. Mi riferisco alla presenza, ormai quasi smodata, dei medici in politica, ma soprattutto alle elezioni amministrative del 2011, data tanto lontana temporalmente quanto vicina politicamente.

Dal punto di vista professionale, Di Luise non ha certo bisogno di farsi scrivere “tratti biografici” che attestino il suo operato nel campo medico e verso i suoi assistiti. Dell’affabilità, umiltà, disponibilità e della intelligenza del nostro tutta Gricignano ne è a conoscenza e lo ricambia con grandissima stima.

Sotto il profilo politico, invece, è un personaggio tutto da “scoprire”, quasi nel senso letterale della parola. Certo, non ha mai nascosto la sua fede per il centrodestra, per anni è stato tesserato prima con l’Msi, poi con Alleanza Nazionale (periodo gestione Pasquale Barbato). Ma è solo oggi che vediamo un Di Luise schierato in prima persona, alla luce del sole, senza “se” e senza “ma”, in forza ad un determinato soggetto politico, qual è Specchio che, pur essendo un’associazione, ha sempre manifestato un legame col centrodestra; non a caso, oggi divide la propria sede (e i propri manifesti, volantini e interventi sugli organi di stampa) con la sezione di Forza Italia. E’ solo oggi che vediamo un Di Luise non più “strumento” ma “protagonista” della politica locale. Non è uno scandalo se dico che, in coincidenza delle diverse competizioni elettorali, il suo studio, anziché dagli assistiti, è stato preso d’assalto da esponenti politici di qualsiasi razza e religione, chi candidati di una lista, chi dell’altra, chi di quell’altra ancora, bramosi del suo “appoggio”; tant’è che qualche volta, calcolatrice alla mano, il buon Ciccio è stato costretto a reinventarsi, con ottimi risultati, matematico per accontentare tutti, ma sempre facendolo con stile e discrezione. Così come non è uno scandalo Moretti-Lettieridire che, per un lunghissimo tempo, Di Luise e l’attuale sindaco e assessore provinciale Andrea Lettieri hanno detenuto il rapporto di amicizia più celebre in seno alla comunità di Gricignano, nel rispetto del quale il medico non ne ha mai voluto sapere di candidarsi a sindaco, nonostante le avances degli “anti-Lettieri”. Un rapporto, questo tra i due, incrinatosi da oltre un anno, che ha avuto la fase più tormentata in occasione delle amministrative del maggio 2006: Lettieri ricandidato sindaco da un lato, Di Luise dall’altro ad appoggiare dall’esterno la lista avversaria e, per la precisione, il collega medico Carmine Froncillo, primo eletto di “Alternativa” con 368 preferenze ed oggi consigliere di opposizione. E si, ad avere la meglio è stato l’amico Andrea, la cui vittoria e riconferma, ottenuta staccando di circa mille voti la coalizione avversaria, ha demolito quella che per tanti “gufi” era una certezza: la sua sconfitta contro “il resto del mondo”. Mi spiego meglio. Già nel 2001, quando Lettieri fu eletto per la prima volta sindaco, molti asserirono che se Di Luise non l’avesse appoggiato, che se tutti gli altri medici si fossero coalizzati contro di lui, che se si fossero presentate solo due liste (invece delle tre che erano in competizione), lo stesso Lettieri non sarebbe mai asceso al governo cittadino. Un’ipotesi che lo scorso anno si è concretizzata: una sola lista (“Alternativa per Gricignano”) come avversaria, sostenuta da tutti i medici gricignanesi, sia direttamente, con le candidature di Moretti, Verde e Froncillo, che indirettamente con l’appoggio di Di Luise. Lista, tra l’altro, capeggiata da un facoltoso imprenditore e composta a sua volta da altri imprenditori. Risultato: Lettieri riconfermato e brutta figura per molti, compreso il buon Ciccio.

Ma, come si dice, il passato è passato…ora guardiamo al presente, ma soprattutto al futuro.

Carmine FroncilloPrima, però, occorre una riflessione: il rapporto medici-politica, una delle maggiori ambiguità nei rapporti tra le professioni e le istituzioni.

Non è mia intenzione annoiare i lettori con i soliti sermoni retorici, triti e ritriti. Quello che mi chiedo è solo questo: considerando che i medici hanno un numero spropositato di mutuati o clienti, questi ultimi tendono a votarli perché sicuri che nella politica lavoreranno “in scienza e coscienza” come fanno nella loro professione? Oppure semplicemente sono mossi dalla paura di non venire più trattati bene, di non ricevere più un occhio di riguardo, o un favore? Caso, questo della “paura”, molto frequente tra gli assistiti anziani. Esempio più recente alle ultime amministrative: in diverse famiglie, gran parte dei loro componenti votavano Lettieri, mentre nonne e nonni i medici della lista avversaria.

Con questo non voglio assolutamente tacciare di clientelismo tutti i medici, ma solo evidenziare che il clientelismo non è solo prerogativa di altre categorie che, nella quotidianità, vengono più associate a tale fenomeno, come gli imprenditori.

E inoltre: si riesce a far bene il medico e il politico al tempo stesso? Si tratta di due impegni gravosi, difficilmente compatibili, a meno che non si ha la “coscienza” (ecco, appunto) di gestirli.

Dicevamo: lasciamo stare il passato e guardiamo avanti.

Tutti sappiamo che Lettieri alle prossime elezioni non sarà più candidabile a sindaco, poiché avrà esercitato due mandati consecutivi e, quindi, per legge non potrà ripresentarsi. Punterà alla Regione? Di nuovo alla Provincia? Si ritirerà dalle scene e andrà a respirare l’aria pulita del suo ranch di Mignano Montelungo? Non lo sappiamo ma, a prescindere da quali saranno le intenzioni dell’attuale sindaco, sta di fatto che a Gricignano le carte si mischieranno mai come prima.

Antimo VerdeCredo che molti, anche chi non condivide assolutamente la politica dell’amministrazione in carica, mi daranno ragione su questo: Lettieri, allo stato, è l’unico che può vantare l’appellativo di “leader” sulla scena politica locale. Da sei anni a questa parte riesce a tenere compatta una coalizione, a rappresentare un punto fermo di riferimento per la maggioranza e le forze politiche che la compongono. Chi sull’altro fronte ha mai avuto e ha oggi queste capacità? Nessuno. E lo notiamo tutti i giorni: i cinque consiglieri di opposizione sono divisi in due, forse tre tronconi (Della Gatta-Iuliano, Moretti-Froncillo, Verde) che viaggiano a ruota libera e, in alcune circostanze, sfiorano il ridicolo. Per non parlare dei rapporti tra l’opposizione e i partiti dell’opposizione (An, Forza Italia-Specchio, Udeur), ossia i partiti che dovrebbero sostenere politicamente i cinque consiglieri. Assolutamente inesistenti. Oppure dei rapporti tra gli stessi partiti dell’opposizione: fanno manifesti, comunicati stampa, parlano, chiacchierano, ma ognuno per conto proprio.

Questo perché la politica viene dominata dalle antipatie personali, dalle vecchie ruggini e, soprattutto, dall’invidia reciproca.

Problemi che Lettieri è riuscito a “domare”, creando attorno a se una coalizione solida. Certo, è una coalizione che ha avuto ed avrà problemi interni, come è normale che sia, ma che da sei anni, come dicevo, è sempre in piedi, nonostante le “guferie” del caso e pronostici del tipo: “Eh…quanto credi che tengono…tra poco succede il patatrac…”. Eppure, guarda caso, sto patatrac non avviene mai.

E allora, cosa succederà quando il “domatore” Lettieri uscirà di scena come sindaco? Cosa succederà quando, di conseguenza, anche i membri della sua coalizione avranno campo libero nello schierarsi da una parte o dall’altra?

Ma soprattutto, nel marasma che andrà a crearsi, chi avrà la capacità di salire un gradino più in alto degli altri e puntare alla poltrona di sindaco?

SpecchioConsiderato il “materiale umano” che oggi c’è a Gricignano, in questo presunto quanto probabile scenario potrebbe prendere forma la candidatura di Di Luise. Chissà, magari con la “benedizione” del suo vecchio amico Andrea con il quale, nel frattempo, potrebbe ricucire i rapporti.Si,perché ci saranno stati degli screzi ma, come si dice, non è morto nessuno!

Ma Di Luise, intanto, deve iniziare a diventare quello che oggi non è: un leader. Accetti un suggerimento: inizi a far aprire gli occhi a qualcuno che la sostiene, gli faccia comprendere che le vecchie ruggini, le antipatie e le invidie, di cui prima parlavo, non portano da nessuna parte, gli faccia evitare sterili protagonismi e individualismi. Tutto ciò, a lungo andare, rende antipatici e presuntosi agli occhi dell’opinione pubblica, che invece deve essere conquistata con umiltà e la predisposizione al dialogo.

Quindi, caro dottore (ovvero caro il “mio” dottore, visto che sono un suo assistito!), induca chi le sta accanto a riflettere, altrimenti questa posizione da Lei recentemente assunta potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.

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