Manovra, 4.550 emendamenti in commissione: da Imu alla Chiesa alle microtasse

di Redazione

Depositati circa 4.550 emendamenti alla Manovra in commissione Bilancio al Senato in vista dell’esame del provvedimento. Di questi emendamenti circa 900 sono stati presentati dal Pd, oltre 400 dal Movimento 5 Stelle e circa 230 da Italia Viva. La Lega ne ha presentati circa 900, Fratelli d’Italia 520, Forza Italia 1.060, circa 180 dalle Autonomie mentre circa 240 arrivano dal Gruppo Misto.

La Chiesa cattolica paghi l’Imu (e gli arretrati) sui suoi immobili adibiti a bar, ristoranti, alberghi e ospedali. E’ quanto chiede un emendamento alla Manovra (uno dei 400 del pacchetto) del M5S. Tra gli emendamenti anche il vuoto a rendere per la plastica e la sospensione del reddito di cittadinanza per lavori brevi.

Italia Viva: “No a Quota 100 e alle microtasse” – Il nuovo partito fondato da Matteo Renzi dice “no” Quota 100 e alle tasse “e tanti sì: ai giovani, alle famiglie, al lavoro, alla sfida della sicurezza ambientale, all’equità sociale, allo sviluppo economico”. Ad affermarlo sono i capigruppo di Iv Maria Elena Boschi e Davide Faraone: “La nostra principale ossessione è ‘no Tax’. Gli emendamenti propongono l’abolizione totale delle microtasse come plastic tax, sugar tax e auto aziendali”.

Il Pd chiede di ridurre “sugar tax” e “plastic tax” – Tra i suoi 900 emendamenti, anche il Pd ne prevede alcuni che si prefiggono di rendere meno pesante la “sugar tax”, la tassa sulle bevande con zuccheri aggiunti. Una proposta a prima firma di Andrea Marcucci prevede infatti che l’imposta sia ridotta da 10 a 8 euro a ettolitro e da 0,25 euro a 0,20 euro per chilogrammo, per i prodotti da diluire. Inoltre si chiede di far slittare l’imposta al primo febbraio. L’intervento ridurrebbe gli incassi previsti dalla “sugar tax” di circa 68 milioni nel 2020. Si stimano infatti non più 214 milioni ma 145,6, mentre per il 2021 si passa da 305 a 252,6. Un altro emendamento prevede di ridurre la “plastic tax” a 0,80 euro al chilo invece di un euro, escludendo prodotti realizzati con materiale riciclato.

La nuova plastc tax – Tra le altre richieste, il M5s chiede anche di escludere dalla nuova plastic tax i prodotti monouso in plastica biodegradabile o quelli che contengono almeno il 25% o il 50% di plastica riciclata, di esentare tutti i dispositivi sanitari monouso (e non solo le siringhe) e di ridurre al 5% l’imposizione sulla cancelleria in plastica (come le penne).

Vuoto a rendere ed ecobonus – Altre proposte di modifica della Manovra riguardano il vuoto a rendere non solo per il vetro ma anche per i contenitori in plastica per acqua e bibite, saponi, detersivi, e anche per le lattine, una detrazione fino a 1.000 euro per chi installa a casa i filtri per l’acqua (e 5mila per chi li mette in bar e ristoranti), un ecobonus per alberghi e strutture ricettive “eco-sostenibili” e un programma “Mangiaplastica” con incentivi ai Comuni che installano ecocompattatori.

Reddito di cittadinanza e lavori brevi – Un emendamento riguarda poi un incentivo ad accettare anche lavori di breve durata o con redditi “marginali” mentre si è all’interno del programma del Reddito di cittadinanza. L’emendamento introduce poi la “sospensione” del beneficio, anziché la decadenza, in caso di variazioni del reddito dovute ad occupazione con lavoro subordinato, per la durata del contratto. Se invece il lavoro subordinato si protrae oltre la fine dell’anno in cui è iniziato, resta la decadenza.

Iva agevolata per i profilattici – Altra proposta di modifica M5s riguarda l’Iva agevolata per i “profilattici maschili e femminili”. Un emendamento a firma del senatore pentastellato Gaspare Antonio Marinello, prevede che si applichi l’Iva agevolata al 10% ai prodotti anticoncezionali. Il costo della misura è stimato in 50 milioni di euro l’anno.

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