Cesa, la ditta aumenta il prezzo per i rifiuti umidi: insorge l’Amministrazione

di Redazione

Da 150 a 250 euro a tonnellata; un aumento indiscriminato del prezzo per smaltire la frazione umida. A denunciare quella che non esita a definire «una vera e propria emergenza, in quanto la società che smaltisce l’umido ci ha comunicato che non farà più scaricare i nostri camion se non paghiamo 250 euro a tonnellate, a fronte degli attuali 150 euro, con un incremento di 100 euro a tonnellate» il sindaco di Cesa Enzo Guida che tiene a sottolineare che il suo Comune non è l’unico ad essere sottoposto a questo aumento e chiama alla protesta i colleghi.

«Facendo un calcolo approssimativo, fino alla fine dell’anno, – continua il primo cittadino cesano – avremo un incremento di circa 40 mila euro, che dovremmo pagare noi, che dovranno pagare i cittadini. Ho dato disposizione agli uffici di fermare qualsiasi affidamento a questi prezzi. Nel frattempo non riusciamo a trovare aziende disposte a praticare tariffe inferiori. Non possiamo consentire che l’umido (contente al 60% acqua) diventi oro per queste aziende. Perché fino a ieri pagavamo allo stesso impianto 150 euro ed oggi si chiede di corrispondere 250 euro? Credo che le forze politiche si debbano interrogare su questo tema, con il coinvolgimento di tutti. Lo avevamo anche segnalato nell’incontro al ministero dell’Ambiente. Con gli altri sindaci della zona stiamo valutando una serie di azioni, per non assistere in maniera impassibile a quello che sta avvenendo».

Ieri mattina Guida ha scritto alla società «Tortora Guido srl», che gestisce l’impianto dove Cesa conferisce l’umido, chiedendo di sapere per quale ragione, per poter smaltire la frazione organica del rifiuto, il prezzo passa dagli attuali 150 a 250 Euro a tonnellate. Un incremento di circa il 67% senza motivazione alcuna. Si attende una risposta.

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