Di Maio: “Salvini ha tradito gli italiani”. Salvini: “Basta insulti da chi è incollato alla poltrona”

di Redazione

“Nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Sento parlare di aperture o di chiusure ma il M5s vuole solo una cosa: che si apra al taglio dei parlamentari. Ci aspettiamo che la Camera possa votare la legge”. Lo ha detto il vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio in una diretta Fb.

“Salvini ha deciso di mettere a rischio il Paese. – aggiunge il vicepremier – Un governo che nasce dopo il voto a ottobre non avrà il tempo di fare le cose. Se tutto va bene un nuovo governo ci sarà a dicembre e non avrà il tempo per fare tante cose come il taglio dell’Iva o di confermare il reddito e la pensione di cittadinanza. Andremo in esercizio provvisorio: un rischio assurdo”. La Lega si è presa “la responsabilità di far cadere un governo che aveva più del 51% di gradimento del Paese. Lo hanno buttato giù e ora siamo nell’assurda situazione in cui – conclude Di Maio la Lega presenta una mozione di sfiducia ad un governo che ha dentro i suoi ministri. Per questo credo sia giusto che si dimettano i ministri della Lega”.

Nel pomeriggio di lunedì conferenza dei capigruppo del Senato per decidere la data nella quale l’Aula sarà convocata per l’informativa del premier Conte e il voto sulla fiducia. Senza unanimità, la presidente Casellati fa sapere che “non è una forzatura” far decidere l’assemblea, il che equivarrebbe ad accelerare i tempi della crisi contro l’opinione soprattutto del M5s. “Convocare l’Assemblea, se il calendario dei lavori non è approvato in capigruppo all’unanimità, non è forzatura alcuna, ma solo applicare il regolamento”, afferma la presidente del Senato che cita l’articolo 55, comma 3: “Prevede che sulle proposte di modifica del calendario decida esclusivamente l’Assemblea, che è sovrana. Non il presidente. Il rispetto delle regole è a garanzia dei cittadini”.

Intanto, si sono riuniti i parlamentari del M5s e, prima e dopo la capigruppo, sono previste anche le riunioni di Pd e Lega. “Salvini ha tradito gli italiani. Si fa chiamare capitano ma ha abbandonato la nave nel momento del coraggio. Ora va a firmare dal notiaio il patto con Berlusconi”, dice Di Maio ai suoi: “La Lega ritiri i suoi ministri o sfiduci se stessa. Solo Mattarella deciderà quando si vota”, aggiunge. Tra i Cinque Stelle, tuttavia, c’è anche chi vede le elezioni subito come via maestra: “Io sono per andare a votare”, dice il sottosegretario Buffagni prima dell’assemblea dei gruppi, invitando a non discutere dell’alleanza con i Dem.

Se martedì 13 agosto si votasse in Aula sul calendario del Senato, potrebbero essere presenti 102 senatori M5s su 107, 45 Dem su 51 e 12 senatori del Misto: in totale 159 parlamentari, contro i 136 voti potenziali di Lega, Fi e Fdi. Sono questi, a quanto si apprende, i numeri aggiornati secondo calcoli del Pd, al netto di chi non riesce a rientrare dalle vacanze. Il nuovo asse di M5s, Dem, Leu più altri del Misto, potrebbe approvare il suo calendario e programmare l’informativa di Conte non prima della prossima settimana.

Sul fronte del Pd, da Zingaretti arriva un nuovo invito all’unità: “Non è credibile l’ipotesi di un governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni, sarebbe un regalo a una destra pericolosa che tutti vogliono fermare. Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l’Italia”, dice prima di riunire al Nazareno i capigruppo alle 14 e alle 15 i parlamentari.

Mentre il premier Conte è a Palazzo Chigi in attesa delle decisioni del Senato, Salvini tornerà nel pomeriggio a Roma dalla Sicilia. E potrebbe tenersi già in serata, o al massimo nella giornata di domani, a Palazzo Grazioli, l’incontro tra lo stesso Salvini e Berlusconi. “Non rispondiamo agli insulti quotidiani di chi non vuole mollare la poltrona, Renzi e 5Stelle, e stiamo già lavorando alla manovra economica del prossimo governo. – dice in una nota il leder della Lega – Tasse al 15% per tanti lavoratori e imprenditori, investimenti, dimezzamento dei tempi dei processi e grandi opere. Prima si vota, prima l’Italia riparte: chi ha paura delle elezioni?”.

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