Truffa all’Asl di Caserta arrestati primario e la moglie: lei è sorella dell’ex boss Scotti

di Redazione

Un medico primario del reparto di Patologia Clinica dell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, Angelo Costanzo, e la moglie Vincenza Scotti, titolare del laboratorio privato di analisi “Sanatrix”, in provincia di Napoli, nonché sorella dell’ex latitante Pasquale Scotti, legato in passato alla Nuova Camorra Organizzata (che negli anni ‘70/’80 faceva capo a Raffaele Cutolo), sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Secondo l’accusa, avevano organizzato un’associazione a delinquere dedita alla commissione di svariate truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Sei in tutto le persone coinvolte nell’inchiesta: una in carcere, due agli arresti domiciliari (i due coniugi), due misure interdittive dei rapporti con la pubblica amministrazione e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Diversi i reati contestati agli indagati: oltre all’associazione a delinquere aggravata dalla commissioni di fatti di peculato, i sei sono accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e truffa aggravata.

In particolare, i coniugi scrive la Procura, avrebbero “piegato la struttura sanitaria pubblica alle esigenze del centro privato, distraendo indebitamente a beneficio di quest’ultimo beni strumentali in dotazione all’ospedale, come macchinari, personale e reagenti chimici”. I due, secondo gli inquirenti, avrebbero agito con la complicità di un’infermiera, Angelina Grillo, anche lei arrestata stamane, la quale, per aiutarli, si sarebbe fatta pagare viaggi a Capri e a Ischia ma si sarebbe anche fatta consegnare i soldi necessari per corrompere un ufficiale dell’Esercito Italiano, Generoso Vaiano, affinché consentisse a suo figlio di superare il concorso per l’accesso alle forze armate. Per questa vicenda l’ufficiale dell’Esercito è stato raggiunto da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, e condotte dai carabinieri del Nas agli ordini del tenente colonnello Vincenzo Maresca, è anche emerso il coinvolgimento di Giovanni Baglivi ed Ernesto Accardo, rappresentanti di ditte fornitrici dell’ospedale di Caserta che, in cambio di mazzette e di viaggi, avrebbero attestato a carico dell’azienda ospedaliera forniture in realtà consegnate al laboratorio clinico della Scotti. Il danno erariale procurato all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano ammonta a 1 milione e 800mila euro.

Le indagini sono partite diversi anni fa nell’ambito di alcune intercettazioni della Direzione investigativa antimafia di Napoli per la cattura proprio del latitante all’epoca Pasquale Scotti, avvenuta in Brasile il 26 maggio del 2015. Un altro aspetto dell’inchiesta riguarda “una serie di allontanamenti illegittimi dal lavoro da parte di Costanzo. Le assenze venivano attribuite falsamente a stati di malattia, per cui sono state prodotte false certificazioni mediche, al fine di evitare di limitare i periodi di ferire effettivamente spettanti. La falsa malattia veniva fruita spesso per incrementare il periodo di ferie in località balneari e, in un caso specifico, addirittura per assistere ad un incontro di Champions League tenutosi in una regione del Nord Italia”.

IN ALTO IL VIDEO – Leggi qui il comunicato ufficiale della Procura

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