Traffico di droga, sgominata a Messina una banda italo-albanese: 12 arresti

di Redazione

12 persone sono state arrestate dalla polizia di Messina nel corso dell’operazione “Tunnel”, per traffico di droga. Si tratta di esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale dedita al traffico di droga. In arresto sono finiti: Ajet Cepaj, Francesco Delia, Francesco Di Giovanni, Santino Di Pietro, Antonino Ieni, Francesco Maggio, Rito Mecaj, Salvatore Mecaj, Domenico Pappalardo, Cristian Restuccia, Andrea Caporlingua, Ernard Hoxha, Mizafer Binaj. Altri tre indagati, albanesi, sono ricercati dalle forze dell’ordine.

L’operazione costituisce epilogo delle più recenti indagini condotte dalla Squadra mobile, guidata da Antonio Sfameni, e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, su una pericolosissima compagine delinquenziale dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, che disponeva anche di armi e per lo più operante nel quartiere popolare cittadino Mangialupi.

Al termine dell’indagine sono stati individuati gli attuali assetti di una frangia criminale cittadina che vedeva interagire e concorrere soggetti italiani ed albanesi impegnati, con differenti ruoli e mansioni, nell’attuazione di attive condotte strumentali all’esistenza stessa dell’organizzazione. Disarticolata la linea di comando della compagine delinquenziale e di individuarne i singoli componenti, tutti coinvolti, a vario titolo, in dinamiche di traffico e spaccio di almeno due differenti tipi di cocaina e marijuana.

“Tunnel”, il nome dell’operazione, che deriva dal luogo di custodia della droga stessa. Una vecchia galleria della ferrovia a Bordonaro, vicino la casa di Domenico Pappalardo, uno degli arrestati. Luogo sicuro per nascondere le sostanze stupefacenti: 40 chilogrammi la marijuana ritrovata nell’ultimo sequestro. Utilizzata come base, oltre al tunnel, anche un’associazione sportiva in via Oreto. L’immobile apparteneva ad un privato risultato comunque estraneo ai fatti.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Rosa Raffa, partono nella primavera del 2017, quando si intercetta un colloquio in carcere in cui si parlava di pesce. I fatti scoperti ed attribuiti agli arrestati sono stati accertati a Messina ed in altre località fino al febbraio del 2018. Già nel settembre 2017, all’interno della galleria Spadafora di Bisconte erano stati sequestrato 42 chili di marijuana. A seguire, nel novembre 2017 altri due involucri da 2 chili e l’altro da 10 venivano sequestrati mentre li trasportavano in auto. Le investigazioni si sono sviluppate attraverso la combinazione di una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, servizi tecnico-dinamici sul territorio ed analisi di tabulati di traffico telefonico.

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