Salvini ad Aversa: tra applausi, cordoni di polizia e “Bella Ciao”

di Nicola Rosselli

Aversa “militarizzata” per la venuta del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini. Città blindata dalla mattina di lunedì. Sin dalle prime ore del giorno, infatti, numerosi autoblindo della polizia hanno dapprima stazionato in piazza Mazzini e dintorni per poi spostarsi sulle strade adiacenti il teatro Metropolitan, in via Vito di Jasi, dove il capo della Lega a tenuto, poi, il suo intervento a favore del candidato a sindaco del centrodestra Gianluca Golia che, a fine manifestazione, ha donato una copia anastatica del libro su Domenico Cimarosa, per le celebrazioni del centenario della morte del più illustre compositore dell’Opera Buffa napoletana e figlio di Aversa.

Gli aversani hanno mostrato di sopportare di buon grado il meccanismo di sicurezza messo in atto dalle forze dell’ordine che hanno schierato nella città normanna diverse centinaia di uomini, in massima parte poliziotti, anche se non mancavano alcuni carabinieri. Nessun incidente particolare, nonostante a molti sia stato impedito di entrare nel Metropolitan per motivi di sicurezza essendo stato raggiunto il numero massimo di persone che il teatro poteva contenere. Ma diversi commercianti hanno lamentato il “conto salato” da loro pagato per dispositivo di traffico.

Ad essere bloccati, per l’intera giornata, sino alle 20, quel tratto antistante il Metropolitan di via di Jasi e la stradina laterale, via Luca Prassicio dalla quale il leader leghista è stato fatto entrare ed uscire dal teatro in perfetta calma. Un’Aversa blindata che, però, non si è fatta intimorire più di tanto dall’ospite istituzionale. In quel tratto di strada sono rimaste per circa due ore circa 200 persone che non hanno trovato posto nel capiente teatro aversano, tra cui la metà circa fatta di contestatori che non hanno lesinato slogan contro Salvini che, in verità, è transitato davanti a loro solo per pochi secondi in auto. A fare bella mostra anche un grande tabellone “sei per tre” collocato davanti al Metropolitan da una parte dei residenti nelle cooperative nella zona della Us Navy di Gricignano di Aversa con il quale si chiedeva l’intervento di Salvini per fare uscire quelle aree dal degrado che oggi le avvolge.

Poi andava in scena, sulle note di “Bella Ciao”, la protesta di alcuni gruppi che si definivano antifascisti, da simpatizzanti Pd come la ex segretaria cittadina Eugenia d’Angelo, o l‘ex assessore ex Rifondazione Comunista Luca de Rosa, il responsabile di Casa don Diana Valerio Taglione, oltre a giovani studenti. Molti indossavano magliette con la scritta «Prima gli esseri umani, Salvini non mi rappresenta». Issato anche un cartellone artigianale con la scritta «Mai con Salvini, Aversa non si lega». I manifestanti, contenuti da un robusto cordone di poliziotti, hanno atteso pazientemente per oltre un’ora che Salvini terminasse di fare selfie e foto con i propri supporter per poi apostrofarlo con l’epiteto di fascista quando è passato per pochi secondi in auto. I giovani che protestavano contro il leader leghista non hanno risparmiato sfottò contro i simpatizzanti presenti chiamandoli provocatoriamente terroni.

Dalle opposizioni istituzionali, dopo la dura presa di posizione di domenica da parte degli aderenti a Potere al Popolo, è stata la volta del candidato a sindaco del centrosinistra, l’ex consigliere comunale del Partito Democratico, Alfonso Golia, che ha dichiarato: «Aversa ha ospitato un comizio di Salvini. Le sue idee sono agli antipodi rispetto alle mie, i miei valori sono totalmente alternativi ai suoi. Credo – ha dichiarato Golia – nello Stato di diritto, in una società solidale che punti su istruzione e cultura. Non credo nella contrapposizione tra sicurezza e immigrazione. Non dobbiamo avere paura di dirlo solo perché il vento soffia nella direzione opposta alla nostra».  «Vorrei sapere – ha continuato il giovane candidato di centrosinistra – come intende contrastare lavoro nero e camorra, che a Napoli continua a sparare ferendo anche bambini innocenti.   Sembra che l’intera giornata debba ruotare attorno a quello che sta accadendo al Metropolitan. Io, invece, continuo il lavoro di ascolto e incontro. Non mi lascio distrarre perché possiamo cancellare 20 anni di malgoverno perché Salvini passa ma lo stato della città resta, così come restano i tanti saliti sul Carroccio solo perché lo considerano carro del vincitore.  A tutti dico solo Ama il prossimo tuo».

IN ALTO IL VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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