Aversa, il dramma dei clochard in Piazzetta Lucarelli: la solidarietà va fatta tutto l’anno

di Antonio Arduino

Aversa – Anche questa che viene mostrata dai residenti di via Seggio e dintorni è Aversa. Una città in cui tanti “vip” si ricordano dei diseredati solo a Natale e Pasqua. Per il resto dell’anno c’è chi lancia l’appello che facciamo nostro e vi proponiamo.

“In pieno centro storico, piazzetta Lucarelli, la disperazione si colora di giacche a vento lise, piumoni che hanno coperto letti felici in una lontana e cancellata vita, buste di plastica che nascondono resti di cibo e di esistenza. Avanzi di umanità negletta e migrante nella città, posizionati notte e giorno a pochi centimetri dalla rampa scoscesa di un garage affollato di auto. Sono in tre (uno è italiano, tranquilli…). Sono sempre brilli, felicemente dementi e cocciuti. Sono vesciche e intestini che si alleggeriscono davanti a tutti. Sono abbracci e copule che si consumano notte e giorno, indifferenti agli sguardi di chi in quel luogo vi abita, vi lavora o vi passa”.

“Sono disperati che non si reggono in piedi se non barcollanti, con un baricentro squilibrato che li porta, attratti dai clacson di allerta, verso le auto che escono, in forte accelerazione per la pericolosa ripidità, dalla rampa. L’eccesso di cocciutaggine nel rifiutare un tetto li ha portati nel posto più pericoloso che ci sia. Questa disperazione ha il puzzo d’urina, di feci, di resti di cibo, di papponi ed escrementi canini, ma anche di possibile grave pericolo, se l’indifferenza continua. Chi può intervenga”.

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