Aversa, revoca gara per redazione Puc: vincitore ricorre al Tar

di Nicola Rosselli

Aversa e Piano urbanistico comunale, un binomio che rischia di saltare. Anche il Puc finisce nelle aule di tribunale e l’amministrazione normanna non riuscirà (oramai è una certezza) a varare l’importante strumento urbanistico, che è anche di crescita e sviluppo, entro il termine previsto del prossimo 31 dicembre, per cui si profila sempre più concreta l’ombra del commissario ad acta che dovrebbe essere di nomina dell’Amministrazione Provinciale. In questo senso, ironia della sorte, il delegato all’Urbanistica in Provincia è il consigliere comunale aversano Rosario Capasso (attualmente in maggioranza ad Aversa), di “Campania Libera”, che a Caserta ricopre anche il ruolo di vicepresidente.

A determinare il ritardo scelte amministrative e politiche errate, oltre a pasticci burocratici con una gara annullata che, secondo alcuni, poteva anche non essere annullata. Ed è di questi giorni la notizia che lo studio professionale che si era aggiudicato la redazione del Puc e che si è visto revocare la gara ha presentato ricorso al Tar Campania. Sono in tanti ad affermare che il Puc, o meglio la redazione del Puc, è l’unico collante che tiene insieme questa amministrazione, ma sono in pochi a denunziare di fatto i ritardi rifacendosi a dati concreti. Uno di questi è stato ed è il capogruppo consiliare di Fi Gianpaolo Dello Vicario che, dopo aver dichiarato di essere stato facile profeta nell’ipotizzare un ricorso da parte di chi si era aggiudicato la redazione del Puc in una interrogazione, ha dichiarato: “E’ evidente che la comunità non può subire un danno per la mancata adozione del Puc nei termini previsti. Per cui bisogna agire immediatamente per la richiesta di risarcimento all’Asmel (la stazione appaltante della gara in questione, ndr) e tornare alla stazione appaltante Sua”.

Dello Vicario passa, poi, alle considerazioni politiche e afferma: “Oltre a questo, ritengo che sia opportuno e necessario per sgombrare il campo dai tanti dubbi aprire la discussione a tutti in consiglio comunale aperto. Avrà questa maggioranza il coraggio di farlo dopo tanti mesi di silenzio assordante?”. Un silenzio che è iniziato con la “cacciata” dell’assessore Gilda Emanuele e la tenuta della delega all’Urbanistica nelle mani del sindaco De Cristofaro. In questo senso, Dello Viario conclude: “Una delle caratteristiche di quest’amministrazione è stata di congedare rapidamente chi lavorava bene e si impegnava a produrre qualche risultato. Per quanto riguarda Gilda Emanuele, in base a quanto dichiarato per non dire denunciato dalla stessa, sembra evidente che non si sia voluta piegare al volere di taluno. Poi visto come sono andate le cose si può dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”.

Sulla vicenda da registrare anche la presa di posizione/denuncia di Gennaro Mariniello di “Campania Plus”: “Nel girare per Aversa esistono anche nel centro storico alcuni giardini, orti, piccoli campi agricoli. Uno di questi è quello che affaccia su via Ammiraglio Ruta e sul Ristorante 12, arrivando sulla Variante ed aprendosi su via Diaz. Dominano alcuni pini secolari, alcuni fichi sacri donano una lunga ed intensa fragranza. Quanto dureranno queste oasi? Fino all’approvazione del nuovo Puccc. Sì Puccc con 3 C perché la definizione non corrisponde alla volontà dei Soliti Noti. Puccc sta per Piano Urbano Cemento Cemento Cemento. Nessuno parla e si impegna per la città intelligente e vivibile, per una crescita sostenibile a misura d’uomo. I convegni ed i proclami servono per arieggiare i polmoni e raffreddare la bocca. La sostanza è altra. basta vedere gli sfregi e le deturpazioni degli stili antichi, financo nella piazza Mercato. Basti pensare che il quarto piano della casa comunale è abusiva e insalubre”.

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